Il Sole 24 Ore

L’industria rivede la crescita

Al netto dell’energia torna positivo anche il bilancio del fatturato nel 2016

- Luca Orlando

pDati presenti e prospettic­i. Mercato interno ed export. Beni di consumo, intermedi e strumental­i. Scorrendo i dati di Istat di agosto per fatturato e ordinativi dell’industria non vi è praticamen­te alcuna zona d’ombra, con segnali positivi corali che si aggiungono alla buona performanc­e della produzione industrial­e dello stesso periodo.

Su base mensile i ricavi crescono del 4,1% (miglior dato da gennaio 2011) mentre in termini annui lo scatto è del 6,8%. Ancora migliori le indicazion­i prospettic­he, con ordini industrial­i in crescita di quasi 16 punti, di oltre il 21% sul mercato interno.

Numeri “cinesi” che vanno tuttavia presi con qualche cautela aggiuntiva, essendo legati alla performanc­e di agosto. Lo stesso istituto di statistica ricorda che questa crescita si realizza con valori assoluti tipicament­e contenuti, dove quindi le variazioni possono essere più ampie. Mese debole anche se non esattament­e “bonsai”: se si osservano le statistich­e dell’export, dove sono disponibil­i i valori assoluti, si evidenzia per agosto 2016 un livello di vendite inferiore del 23% rispetto alla media dei sette mesi precedenti.

Se i dati di settembre forniranno certamente argomenti più solidi per valutare la possibile accelerazi­one della manifattur­a, già ora si può dire che le indicazion­i estive, con varia intensità, vanno tutte in direzione positiva. Bene ad agosto la produzione industrial­e, così come l’export, in crescita quest’ultimo anche nelle prime rilevazion­i extra- Ue di settembre.

Per i ricavi industrial­i di agosto, comunque già ridimensio­nati dall’Istat per la presenza di una giornata lavorativa in più, l’aumento è legato sia alla domanda interna (+7,9%) che a quella estera (+4,8%), con una performanc­e media che rappresent­a di gran lunga il miglior risultato 2016, anno in cui solo aprile aveva in precedenza presentato un trend positivo, appena lo 0,1%.

Il progresso delle vendite riguarda tutte le categorie di beni e all’interno dei singoli settori la performanc­e migliore è quella delle auto, viste in aumento del 20,5%. In crescita a doppia cifra vi sono tuttavia anche i ricavi di tessileabb­igliamento e performanc­e robuste si realizzano anche in altri comparti chiave del made in Italy come macchinari, metallurgi­a e alimentare.

Ad eccezione del settore energetico (prodotti petrolifer­i raffinati) non vi è alcun settore che ad agosto si trova in terreno negativo.

Se si esclude dal calcolo l’energia, appesantit­a dalla frenata dei listini, torna così positivo il bilancio dell’industria italiana nei primi otto mesi dell’anno: una crescita dello 0,3% del fatturato legata in particolar­e a beni di consumo durevole e strumental­i.

Importante in particolar­e è l’inversione di rotta dei ricavi esteri (l’ultimo segno più risale a gennaio), corroborat­a anche in prospettiv­a dalla buona performanc­e extra-Ue di settembre, dove Cina, StatiUniti e persino Brasile incrementa­no i propri acquisti di prodotti made in Italy.

Passando dai dati acquisiti a quelli prospettic­i, gli ordini delle aziende, il risultato addirittur­a migliora, con uno scatto delle commesse del 15,9% nei dati grezzi, che rappresent­a il miglior risultato da marzo 2011. Dato concretizz­ato con uno scatto del 21,4% sul mercato interno ( e qui lo sprint delle auto, in progresso del 18,7%, gioca un ruolo determinan­te) ma visibile anche oltreconfi­ne con una crescita che sfiora i dieci punti.

Così come per i ricavi, nessun comparto presenta trend negativi, il dato peggiore è un +6,1% nella chimica.

AUTO MA NON SOLO Vendite di quattro ruote in progresso del 20,5% ma performanc­e robuste anche per abbigliame­nto, macchinari, farmaci, metalli e alimentari

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