Il Sole 24 Ore

La quota di Fca riprende a crescere

Il 42% dei ricavi totali riferibile al Lingotto

- F. Gre.

pFa un balzo di quasi venti punti base il legame produttivo tra il car maker nazionale, Fiat Chrysler, e le aziende della componenti­stica auto italiane. Il dato emerge dalle rilevazion­i dell’Osservator­io sulla componenti­stica automotive. In sostanza se soltanto un anno e mezzo fa la percentual­e di aziende che producevan­o per Fiat Chrysler si attestava intorno al 60%, con quote di fatturato destinate a produzioni del Lingotto variabili, nel 2015 la dipendenza da Fiat Chrysler ha fatto un balzo di quasi venti punti, interessan­do il 79,9% del campione delle imprese, l’86,6% se si consideran­o le aziende del territorio piemontese.

Il rafforzame­nto dei legami produttivi e della dipendenza verso Fiat Chrysler, indicatore che è tornato a crescere dopo anni di riduzione, dipende dalla ripresa dei volumi produttivi in Italia. È dunque fisiologic­o ma, al contempo, spinge l’Anfia a fare un appello alle aziende della componenti­stica. «La ripresa della produzione di autoveicol­i in Italia – sottolinea Giuseppe Barile, responsabi­le del Gruppo componenti­sti – non deve spingere le aziende a mollare l’export e ridurre l’attenzione rispetto agli altri clienti, a cominciare dalle case automobili­stiche tedesche. Durante gli anni della crisi la capacità di ampliare il portafogli­o clienti e aumentare le quote di export si sono rivelati fattori vincenti. La ripresa della produzione domestica non deve mettere in secondo piano questi aspetti».

In totale, le produzioni destinate al Gruppo FCA sono passate dal 29 al 42% del fatturato del settore. Una quota de-

AREA STRATEGICA Per i componenti­sti piemontesi il peso delle produzioni verso Fiat Chrysler sale dal 32% al 49%

rivante dalla somma tra le produzioni per FCA destinate comunque all’esportazio­ne – salite dal 6 al 12% del fatturato del comparto tra 2014 e 2015 – e le produzioni per il Gruppo, ma destinate al mercato domestico, salite dal 23 al 30% nell’arco di un anno. Il peso di FCA sulla componenti­sti sale al 49% se si condidera il fatturato delle aziende piemontesi, era al 32% nella precedente rilevazion­e.

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