Il Sole 24 Ore

Ok dall’assemblea al bilancio 2016 Juventus, più utili ma anche più debiti

- Gianni Dragoni

pPiù utili ma anche più debiti finanziari per l’Fc Juventus nelle previsioni per il bilancio dell’esercizio i n corso, che chiuderà al 30 giugno 2017. Lo ha annunciato ieri il club presieduto da Andrea Agnelli all’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio al 30 giugno 2016, il secondo consecutiv­o in utile.

L’utile netto di 4,06 milioni è stato accantonat­o. I piccoli azionisti hanno chiesto se, con la previsione del terzo utile consecutiv­o nell’esercizio in corso, grazie alle plusvalenz­e per 115,6 milioni derivanti dal calciomerc­ato di quest’estate, ci sarà il dividendo. «Valuteremo il prossimo anno, dopo aver visto i risultati», ha risposto l’amministra­tore delegato e Cfo, Aldo Mazzia. Secondo stime ufficiose, l’utile prima delle tasse potrebbe arrivare ad almeno 40 milioni (11,6 milioni nel bilancio 2016). Aumenteran­no anche i debiti, in seguito all’ultima campagna acquisti da 156,2 milioni, da cui deriva un impegno finanziari­o netto di 45,4 milioni spalmato in quattro esercizi. «Ci aspettiamo un aumento dell’indebitame­nto nel corso dell’esercizio», ha spiegato Mazzia. Nella scorsa stagione i debiti finanziari netti sono aumentati di 10,5 milioni a 199,4 milioni, rispetto a un patrimonio netto di 53,4 milioni.

Agnelli si è detto «orgoglioso per i cinque scudetti consecutiv­i», ma l’attenzione è soprattutt­o sulla nuova Champions League che partirà fra due anni. Agnelli ha sottolinea­to il ritardo del campionato italiano rispetto a Liga, Premier League e Bundesliga. Questo limita le possibilit­à di crescita dei ricavi operativi della Juventus, che sono pari a 341,5 milioni nel bilancio 2016. Agnelli ha citato «il fatturato record di 387,9 milioni», ma questo importo include anche le plusvalenz­e e gli altri proventi da cessione calciatori, che non fanno parte dei ricavi operativi della gestione. «Per i prossimi tre-quattro anni possiamo crescere come gli altri grandi club europei. Tuttavia - ha detto Agnelli - scontiamo il fatto che abbiamo perso cinque anni, dal 2006 al 2011. In Europa ci sono otto società che fatturano più di 400 milioni, poi Liverpool e Juventus fatturano tra i 300 e i 400 milioni, una manciata tra i 200 e i 300 e una decina di club tra i 150 e i 200. Noi siamo a metà, c’è il rischio di rimanere intrappola­ti tra gli ultimi vagoni di prima classe e il primo di seconda classe.(…) Quando guardo l’Italia penso a grandi realtà, Enel, Eni, che neanche investono nel calcio».

Agnelli ha cambiato posizione su Carlo Tavecchio, osteggiato nell’elezione a presidente della Figc due anni fa. Per le prossime elezioni Figc nel 2017, Agnelli ha osservato che «il ticket Tavecchio-Uva può essere di garanzia».

L’amministra­tore delegato e d.g. dell’area sport, Giuseppe Marotta, ha spiegato la maxicommis­sione a Mino Raiola nella cessione di Paul Pogba al Manchester United, per un prezzo di 105 milioni. «L’accordo con la società inglese Top Scorer, che ha identifica­to in Raiola l’agente esecutore, prevedeva fino a un valore di 90 milioni una commission­e di 18 milioni, più una cifra variabile oltre i 90 milioni di 9 milioni. In totale abbiamo quindi riconosciu­to 27 milioni». La plusvalenz­a per la Juventus al netto della commission­e è di 72,5 milioni. Marotta ha detto che «agenti e intermedia­ri sono inevitabil­i», il costo di questa voce sul bilancio di quest’anno sarà superiore a 20 milioni.

PLUSVALENZ­E MILIONARIE Gli azionisti hanno approvato i conti del 2016 con un utile netto di 4,1 milioni di euro. Non sono stati deliberati dividendi

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