Clima, 7 aziende italiane al top per la sostenibilità
Eni l’unica tra le major nella “Climate A List”
pSono quasi 200 le compagnie promosse a pieni voti dal Carbon Disclosure Project (Cdp), organizzazione no-profit e primo punto di riferimento per gli investitori nella valutazione e misurazione delle performance messe in campo dalle imprese quotate in risposta al cambiamento climatico. Nella classifica pubblicata ieri da Cdp - alla quale rinviano 827 investitori istituzionali che rappresentano 100 mila miliardi di dollari - sono 7 le aziende italiane che hanno ricevuto la pagella più alta per aver pianificato azioni efficaci per contenere le emissioni di gas a effetto serra. Nella “Climate A List”, che racchiude le compagnie con il punteggio più elevato, figurano Eni (l’unica tra i colossi dell’oil & gas a essere stata inclusa in questa lista), Enel, Fca, Intesa San Paolo, Snam, Salini Impregilo, Cnh Industrial e Iren.
Delle 1.089 grandi imprese che hanno fornito i dati a Cdp (sulle 1800 interpellate), l’85% ha assunto iniziative ad hoc per contrastare il cambiamento climatico. I tagli pianificati, sostiene tuttavia l’organizzazione, sono appena un quarto di quelli necessari. Se realizzati, consentirebbero di ridurre le emissioni di un miliardo di tonnellate entro il 2030, contro i 4 miliardi necessari per realizzare l’obiettivo fissato dall’accordo di Parigi sul clima, e cioè contenere l’aumento delle temperature globali «ben al di sotto» dei due gradi centigradi. La radiografia realizzata da Cdp è ormai diventata un appuntamento cruciale per quegli investitori istituzionali, peraltro sempre più numerosi, che hanno inserito la sostenibilità ambientale tra i criteri presi in considerazione per la costituzione del proprio portafoglio.