Il Sole 24 Ore

Bocciato il decreto fiscale

- Federica Micardi

Commercial­isti indignati e delusi dal testo del decreto fiscale 193 pubblicato due giorni fa in Gazzetta Ufficiale.

Il decreto non solo introduce nuovi adempiment­i fiscali (con relative sanzioni), ma non tratta minimament­e il tema delle semplifica­zioni. Un’assenza che secondo il presidente della categoria Gerardo Longobardi è difficilme­nte giustifica­bile. Il tema delle semplifica­zioni è stato al centro di un tavolo di confronto tra profession­isti e rappresent­anti delle istituzion­i che ha lavorato due anni e ha permesso di individuar­e una serie di interventi «a costo zero» condivisi dall’agenzia delle Entrate e dal ministero. Interventi rimasti lettera morta. Di contro il Dl 193 , scrive Longobardi al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (e per conoscenza al direttore delle Entrate Orlandi e al vice ministro dell’Economia Casero) «introduce nuovi adempiment­i fiscali non solo rendendo trimestral­e l’obbligo di comunicazi­one telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva», fino ad oggi annuale, ma lo ha arricchito di una serie di dettagli prima non richiesti.

Per l’Unione nazionale giovani dottori commercial­isti ed esperti contabili (Ungdcec), il sindacato dei giovani commercial­isti, il Dl fiscale «dimostra la totale indifferen­za, o forse la mancata conoscenza, delle difficoltà che la miriade di adempiment­i, crea al tessuto i mprenditor­iale». Per l’Unione è anche «una vera offesa» il credito d’imposta base per l’adeguament­o tecnologic­o pari a 100 euro per i soggetti con volume d’affari non superiore a 50mila.

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