Bocciato il decreto fiscale
Commercialisti indignati e delusi dal testo del decreto fiscale 193 pubblicato due giorni fa in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto non solo introduce nuovi adempimenti fiscali (con relative sanzioni), ma non tratta minimamente il tema delle semplificazioni. Un’assenza che secondo il presidente della categoria Gerardo Longobardi è difficilmente giustificabile. Il tema delle semplificazioni è stato al centro di un tavolo di confronto tra professionisti e rappresentanti delle istituzioni che ha lavorato due anni e ha permesso di individuare una serie di interventi «a costo zero» condivisi dall’agenzia delle Entrate e dal ministero. Interventi rimasti lettera morta. Di contro il Dl 193 , scrive Longobardi al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (e per conoscenza al direttore delle Entrate Orlandi e al vice ministro dell’Economia Casero) «introduce nuovi adempimenti fiscali non solo rendendo trimestrale l’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva», fino ad oggi annuale, ma lo ha arricchito di una serie di dettagli prima non richiesti.
Per l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec), il sindacato dei giovani commercialisti, il Dl fiscale «dimostra la totale indifferenza, o forse la mancata conoscenza, delle difficoltà che la miriade di adempimenti, crea al tessuto i mprenditoriale». Per l’Unione è anche «una vera offesa» il credito d’imposta base per l’adeguamento tecnologico pari a 100 euro per i soggetti con volume d’affari non superiore a 50mila.