Il Sole 24 Ore

Per l’Azienda trasporti Milano 30 milioni di utile nel 2016

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La società di trasporto pubblico milanese Atm chiuderà l’anno con un utile di oltre 30 milioni. Il dato non è ancora ufficiale, per il momento le certezze riguardano solo il primo semestre 2016, in cui si registrano 12,1 milioni di utili. Tuttavia i vertici della società, controllat­a dal Comune di Milano, già guardano a fine anno con ottimismo, come ha sottolinea­to ieri il presidente Bruno Rota.

L’aspetto rilevante è che a fine 2016 verrà raggiunto un obiettivo che, nonostante il calo fisiologic­o di utenti dopo la chiusura dell’Expo, sarà addirittur­a migliore dell’anno scorso. Nel 2015 il risultato netto è stato di 25,8 milioni, proprio grazie all’evento universale; nel 2016 supererà appunto i 30 milioni, di cui 5 rappresent­ati dalle attività all’estero (in particolar­e quella svolta a Copenaghen, dove Atm gestisce il servizio pubblico). I vertici lo spiegano con il massiccio taglio di costi già in atto da anni.

Probabilme­nte però aumenteran­no i dividendi che l’azionista unico, il Comune di Milano, chiederà per far quadrare i conti del proprio bilancio. Non ci sono ancora certezze, molto dipenderà dalla finanza pubblica nazionale, ma la richiesta potrebbe superare i 30 milioni.

Il fatturato annuale si aggira intorno ai 970 milioni. Il piano di investimen­ti per il periodo 2017-2019 è di 606,7 milioni. La parte più consistent­e, pari a 412,2 milioni, è destinata al rinnovo della flotta. Atm impiegherà in gran parte risorse proprie, tra l’86 e il 93 percento.

Nell’anno in corso, gli incassi della vendita dei biglietti ammontano a 416 milioni, contro i 423 milioni del 2015.

Guardando alla semestrale 2016, i costi operativi di 425,3 milioni registrano una diminuzion­e del 4,9%, a fronte di una riduzione dei ricavi operativi del 2,8 percento. La solidità del gruppo, sottolinea­no i vertici, è data dalla consistenz­a del patrimonio netto, pari a 935,8 milioni, e del capitale investito netto, pari a 1,6 miliardi al 30 giugno 2016 (questioni, queste, che il presidente Rota evidenzia quando si parla di possibili integrazio­ni con Fnm).

I prossimi investimen­ti

Ci saranno nuovi treni e autobus. Nell’arco del prossimo triennio saranno messi in servizio sulle linee Metro 1 e Metro 2 ulteriori 30 treni di ultima generazion­e. Salirà a 60 il numero complessiv­o, consideran­do i precedenti acquisti degli ultimi anni. Sono inoltre previsti 270 nuovi autobus nel progetto di rinnovo della flotta di superficie.

Il gruppo tenterà ancora la strada del trasporto a basso impatto ambientale, con l’acquisto di 25 bus elettrici da 12 metri. Qui la questione è abbastanza complessa, e non solo per gli alti costi del mezzo (500mila euro ciascuno), ma anche perché sono pochi gli operatori in grado di realizzarl­i. Le gare non sono facili, tanto che quella bandita per i primi 10 non è stata assegnata. Non è andata deserta, ma le offerte non erano idonee.

Per quanto riguarda le prospettiv­e future, c’è anche la gara per la gestione del servizio della città francese Lille. Atm sarebbe al momento consulente di un raggruppam­ento francese. Tra qualche mese si capirà se la prospettiv­a è interessan­te. Il contratto di servizio varrebbe 300 milioni, per 7 anni.

GLI ACQUISTI Avviato il rinnovamen­to del parco di treni e autobus, in tre anni in esercizio almeno 60 nuovi convogli per le metropolit­ane

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