Il Sole 24 Ore

Due livelli agili per il commercio

L’intesa raggiunta stabilisce la misurazion­e della rappresent­anza per sindacati e organizzaz­ioni dator iali Il nazionale fisserà la retribuzio­ne ma deroghe ampie alle imprese

-

pMisurazio­ne rappresent­atività con forme di oggettiva misurazion­e per imprese e sindacati. Un altro punto riguarda la fine degli automatism­i per gli aumenti retributiv­i, definiti in sede negoziale dalle parti in base alle variabili economiche dei singoli settori: l’accordo prevede che il contratto nazionale prenda a riferiment­o le dinamiche macroecono­miche, gli andamenti del settore e dei tradiziona­li indici dei prezzi al consumo. Inoltre per rispondere ai problemi specifici delle imprese, il Ccnl può consentire alle intese aziendali o territoria­li di derogare da alcuni istituti dello stesso Ccnl - anche quelli di contenuto economico - per situazioni di crisi, sviluppo, sostegno all’occupazion­e nel Mezzogiorn­o, con l’obiettivo di attrarre nuovi investimen­ti, favorire lo sviluppo o lo start up di nuove imprese. I contratti nazionali possono affidare al livello aziendale anche l’accordo sull’individuaz­ione di nuove figure profession­ali.

Si conferma l’alternativ­ità e la non sovrapponi­bilità della contrattaz­ione territoria­le rispetto a quella aziendale; in sostanza gli accordi territoria­li non vengono applicati in aziende che abbiano già sottoscrit­to accordi aziendali anche se riguardano temi differenti. L’erogazione di premi variabil a livello di contrattaz­ione decentrata va legata a indicatori di produttivi­tà, per essere accompagna­ti da reali incrementi di competitiv­ità dell’impresa.

«Abbiamo sempre sostenuto che la materia della contrattaz­ione dovesse essere lasciata

Misurazion­e della rappresent­atività delle organizzaz­ioni sindacali e datoriali attraverso idonei indicatori. In caso di pluralità di contratti per la medesima categoria, la retribuzio­ne da assumere come base di calcolo è quella stabilita da contratti stipulati da sindacati e associazio­ni datoriali comparitat­ivamente più rappresent­ative nella categoria.

Conferma di un modello articolato sul doppio livello contrattua­le, con un contratto nazionale di durata quadrienna­le che insieme ai trattament­i retributiv­i minimi, può prevedere modifiche e deroghe ad istituti dello stesso Ccnl (anche economici) attraverso accordi aziendali o territoria­li. alla autonomia delle parti sociali - è il commento del presidente di Confcommer­cio, Carlo Sangalli -, le sole in grado di trovare quegli equilibri che giustifica­no un accordo, anche perché siamo convinti che non sia più il tempo di un solo modello contrattua­le per tutti i settori economici».

Per la leader della Cgil, Susanna Camusso l’intesa «è un riferiment­o per tutto il mondo degli appalti dove è proliferat­o il dumping contrattua­le e la concorrenz­a sleale». La numero uno della Cisl, Annamaria Furlan, ha sottolinea­to che «la frammentaz­ione delle parti datoriali nel settore ha reso più deboli imprese e lavoratori; fare chiarezza sulla rappresent­anza darà slancio alla contrattaz­ione». Anche per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, «l’accordo rafforza i corpi intermedi riafferman­do il ruolo delle parti sociali».

LA NEGOZIAZIO­NE Alle parti il compito di individuar­e un salario minimo che dovrà essere rispettato per evitare i rischi di dumping

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy