Ubis, accordo per tutelare i 224 lavoratori
pSulla cessione a Sia del ramo monetica di Ubis (UniCredit business integrated solutions), denominato Pl cards, arriva il consenso dei sindacati che ieri hanno firmato un accordo che garantisce la tutela dei lavoratori che passeranno alla società interbancaria. Dopo le proteste arrivate fin sotto la torre UniCredit in piazza Gae Aulenti a Milano e la trattativa dai toni tesi tra le parti, si è arrivati a un accordo che i sindacati hanno ritenuto contenere le tutele necessarie per i lavoratori.
Secondo l’agenda, dal 31 dicembre il ramo d’azienda addetto alla monetica del Gruppo sarà ceduto, con il 100% del suo pacchetto azionario, alla Sia. L’annuncio della cessione era arrivato all’inizio di agosto quando UniCredit aveva annunciato la firma di un accordo tra Ubis e Sia per la cessione delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte di pagamento di Ubis in Italia, Germania e Austria per un corrispettivo di 500 milioni di euro in contanti. Nel contempo il Gruppo aveva deciso di firmare un contratto di outsourcing della durata di dieci anni con Sia per la fornitura di servizi di elaborazione dei pagamenti tramite carte di pagamento.
Decisione che, come UniCredit aveva spiegato in un comunicato, avrebbe consentito di mantenere l’accesso allo stesso standard di servizio di alta qualità, uscendo invece da un’attività non-core. Decisione che però aveva sollevato molte preoccupazioni e proteste tra i lavoratori soprattutto per le garanzie occupazionali, visto che la cessione avrebbe comportato il passaggio di un numero elevato di addetti alla nuova società: 224. L’accordo che si è chiuso ieri ha però stabilito importanti garan- zie per i dipendenti che confluiranno nella nuova società. «Con questo accordo siamo riusciti a garantire un quadro di tutele durature per i lavoratori, difendendo e rafforzando l’area contrattuale - spiega Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi UniCredit e Francesco Colasuonno, coordinatore Fabi di Ubis -. Abbiamo ottenuto molto di più, in termini di garanzie occupazionali e contrattuali, rispetto a quanto già previsto dalla legge. Inoltre è stata valorizzata la professionalità dei dipendenti, con un importante piano di formazione interna».
Innanzitutto vi sarà continui-
I CONTENUTI L’intesa garantirà la continuità contrattuale e il rientro nell’azienda “madre” in caso di future tensioni occupazionali
tà contrattuale, e verrà mantenuto il contratto del credito che i lavoratori avevano. E poi, come avvenuto anche per altre cessioni, è stata prevista la possibilità di rientro nell’azienda madre, ossia in Ubis, in caso di future tensioni occupazionali. La tutela riguarderà anche il trattamento specifico previsto dalla contrattazione di secondo livello, a cominciare da quelle sulla previdenza integrativa e sull’assistenza sanitaria. Nell’accordo trova una soluzione anche il tema della mobilità territoriale che costituiva un problema soprattutto nel polo di Bologna. Per risolverlo le parti hanno assicurato la possibilità per i lavoratori interessati di avere accesso al telelavoro.