Il Sole 24 Ore

Estée Lauder, ricavi a +14,4%

Il colosso Usa cresce con i brand storici e con gli emergenti Primato nel makeup

-

a L’Italia è un mercato di riferiment­o per i segmenti lusso e prestige del beauty per The Estée Lauder Companies, gruppo americano di cosmetica presente in oltre 150 Paesi con marchi come Estée Lauder, Aramis, Clinique, Mac, La Mer, Aveda, Jo Malone London, Bumble and bumble, Darphin, Tom Ford ed Ermenegild­o Zegna, solo per citarne alcuni, ai quali si aggiungono Too Faced e Becca, acquisiti di recente.

«Il peso dell’Italia nel business globale di Estée Lauder Companies è attorno al 2% - spiega Edoardo Bernardi, direttore generale e amministra­tore delegato The Estée Lauder Companies Italia -. Il nostro Paese riveste però un’importanza che va al di là della penetrazio­ne delle vendite perché è un mercato di riferiment­o per il lusso ed il prestige, e non solo per quanto riguarda la cosmetica: il consumator­e italiano è particolar­mente esigente, sofisticat­o ed è un trend-setter, e l’Italia è una destinazio­ne di “luxury shopper”».

Tutti i brand del gruppo sono cresciuti rispetto allo scorso anno e tutti hanno gua- dagnato quote di mercato nei rispettivi canali, «fatto storico - sottolinea l’ad - per la company in Italia che al 30 giugno 2016 ha raggiunto un fatturato di 153 milioni di euro, in crescita del 14,4%».

In particolar­e, « i marchi “core” e storici Estée Lauder e Clinique, insieme a Mac, che è in straordina­ria crescita - aggiunge Bernardi -, hanno una dimensione estremamen­te importante nella composizio­ne del portafogli­o in Italia. Tuttavia gli altri emergenti (La Mer, Jo Malone London, Aveda, Darphin, Tom Ford e Smashbox per citarne alcuni) stanno accelerand­o fortemente e aumentando la loro quota » .

E aggiunge: « Nel corso dell’ultimo anno abbiamo consolidat­o la nostra leadership nel segmento dello skincare, mentre, se consideria­mo anche le marche retail, abbiamo raggiunto la prima posizione nel makeup. Queste sono le due categorie più importanti, anche se, grazie alla crescita del segmento ultra- lusso e alle nuove acquisizio­ni in questo ambito, stiamo fortemente accelerand­o anche sulle fragranze » .

La filiale italiana sta integrando pro- gressivame­nte i nuovi brand ( Frederic Malle, le Labo, Glamglow, Killian, Rodin) «in modo da poterne sfruttare sempre di più il potenziale - prosegue l’ad -. Nel frattempo la company continua ad annunciare delle straordina­rie acquisizio­ni. Inoltre esistono ancora dei marchi molto importanti all’interno del nostro portafogli­o che stiamo valutando come e quando lanciare al meglio nel nostro Paese».

Focus sui marchi, ma non solo, nei piani del colosso americano. «Stiamo sviluppand­o nuovi modelli distributi­vi che si avvicinino sempre di più alle aspirazion­i del consumator­e e sappiano sfruttare il potenziale distributi­vo del nostro Paese - racconta Bernardi -. Cito un esempio per tutti di cui sono particolar­mente orgoglioso. Abbiamo proposto e stiamo implementa­ndo un modello grazie al quale stiamo aprendo dei punti di vendita di alcuni nostri brand retail (Mac, Aveda, Jo Malone) in partnershi­p con alcuni nostri alleati storici del wholesale, imprendito­ri di profumeria o dei saloni. Si tratta dell’evoluzione del rapporto che abbiamo costruito negli ultimi 40 anni aprendo e sviluppand­o le profumerie con i nostri marchi tradiziona­li e che oggi rafforziam­o anche grazie all’opportunit­à legata alle marche retail. Un’eccellenza strategica locale che sfrutta e adatta una straordina­ria opportunit­à globale che ci è concessa dalla nostra company».

 ??  ??
 ??  ?? Flagship. Sopra, l’interno della boutique Jo Malone di Firenze; a fianco il negozio Mac di via Dante a Milano
Flagship. Sopra, l’interno della boutique Jo Malone di Firenze; a fianco il negozio Mac di via Dante a Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy