Centrali nucleari, l’ importante è che siano controlli ultra rigorosi
Getnt.ma Cerretelli, il quadro della stabilità dei reattori nucleari francesi è “molto preoccupante. Lo ha detto ieri a Le Figaro il direttore della Autorité de sûreté nucléaire (Asn) PierreFranck Chevet, in seguito alla scoperta di una crepa nella copertura del reattore sperimentale Epr (reattore ad acqua pressurizzata) in costruzione a Flammanvile in Normandia e dopo che le autorità di controllo hanno deciso di fermare 12 reattori (di Edf) sui 58 operativi. Che in Francia, a due passi da casa, il quadro sicurezza sia “molto preoccupante”, mi allarma non poco non solo per il rischio concreto di un aumento dei prezzi ma soprattutto per le possibili ricadute per la salute umana. Le chiedo: possiamo fidarci dei controlli che faranno i francesi (ma anche i belgi) pure anche in questo caso servirebbe una cabina di regia europea per evitare che qualcuno nasconda la polvere sotto il tappeto?
Giovanni Ulivi
Milano Caro Ulivi,
Capisco e condivido le sue preoccupazioni circa la credibilità dei controlli, di tutti i controlli in qualsiasi settore, che si fanno in Europa (ma probabilmente dovrei dire dovunque).
Naturalmente sarebbe logico pensare che i francesi, che vantano un’eccellenza nell’industria e nella tecnologia nucleare che tra l’altro esportano nel mondo, siano i primi ad avere interesse a fare controlli rigorosissimi, a tutela della salute dei loro cittadini nonché dei loro interessi economici.
Però dopo lo scandalo Volkswagen e i congegni inventati per truccare il reale livello delle emissioni nocive delle loro auto mi è difficile avere molte certezze.
Se la Germania ,che fa della qualità ed efficienza dei suoi prodotti, dell’alta reputazione e credibilità del suo sistema una bandiera nazionale funzionale al successo del suo modello, ha potuto organizzare e copri- re una simile truffa ai danni dei suoi cittadini-clienti, quale tranquilla fiducia si può nutrire appunto nello strumento dei controlli?
Che poi, se fossero europei, sarebbero migliori, non so. Sono sempre degli uomini a farli.