Sawiris cede Wis: venduto l’ultimo pezzo di Wind
Dopo anni di shopping, arr ivano le dismissioni: a comprare uno sconosciuto finanziere albanese Il magnate egiziano si libera della telefonia internazionale di Wis
Il compratore ha smesso di comprare. Anzi, è diventato un venditore. Cambio di rotta per Naguib Sawiris? Dopo anni di shopping senza sosta, per diventare il “Re di Internet” in Italia, ora il multi-milionario egiziano passa all’incasso: è stata venduta l’italiana Wis, la divisione di telefonia internazionale (il traffico delle chiamate e di internet all’estero), un pezzo della galassia Orascom. Al Cairo si sono liberati dell’ultimo pezzo che rimaneva dell’eredità di Wind, la vecchia avventura di Sawiris (Wis è l’abbreviazione di Wind International Services).
L’ultimo blitz di Sawiris risale a pochi mesi fa: la conquista della ex regina del Nuovo Mercato, Seat Pagine Gialle. Così la sua ItaliaOnLine è diventata a tutti gli effetti una media company: editore e pubblicità.
Dopo l’addio miliardario alle Tlc, con la vendita d Wind, che ha fatto incassare un super-te- soretto, a Sawiris erano rimasti la compagnia telefonica mediorientale Orascom e la web company ItaliaOnLine, col portale Libero, attività che i russi di Vimpelcom non avevano voluto comprare. Con la liquidità incamerata, l’uomo più ricco d’Egitto ha iniziato a fare razzia di tutte le stelle cadute della New Economy italiana, togliendo qualche castagna dal fuoco a molti gruppi; ha comprato Virgilio, il primo portale internet del paese, da Ti Media (scomparsa società di Telecom Italia); poi la web comapy Dada da una allora traballante Rcs. E ora la decotta Seat. Tanti nomi in declino che però messi insieme al vecchio portaledi ItaliaOnLine, nato da Infostrada e anch’esso escluso dall’operazione coi russi, fanno di Sawiris il primo editore on-line del paese.
Imboccata questa nuova strada, la mossa della vendita di Wis più che a smantellare il suo gruppo, serve a Sawiris in realtà per fare pulizia. Cancellando quel che rimane del suo passato: le attività di telefonia internazionale non hanno punti di contatto con la media company. Casomai la domanda da porsi è perché che lo abbia fatto solo ora. In realtà Wis aveva al collo il cartello «Vendesi» da molto tempo, ma non c’era esattamente la fila per una società che stava perdendo terreno.
Alla fine lo sposo si è materializzato sotto la forma di una semi-sconociuta azienda americana, Unifi. Anch’esso un carrier, ma decisamente piccolo: conta appena 10 dipendenti
I NUMERI Non sono note le cifre dell’operazione, ma la società in vendita chiuderà l’anno con un fatturato di circa 180 milioni