Il Sole 24 Ore

Entro il 2016 le prime 600 uscite

-

pL a riorganizz­azione del gruppo Mps, come sembra lasciare intuire la lettera di avvio procedura inviata a Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl Credito, Uilca e Unisin, avrà tempi rapidi. Appena il tempo di leggere la lettera, inviata il 22 novembre, che già era tempo per il primo incontro, fissato per oggi.

Nella lettera il cui oggetto è il “Piano industrial­e 2016-2019Proget­to di riorganizz­azione del gruppo Mps e interventi programmat­i per il rilancio della Banca” si spiega che in tema di organici il piano prevede l’uscita di circa 2.600 risorse «da realizzars­i, in prevalenza, attraverso manovre di accompagna­mento all’uscita», si legge.

L’operazione verrà svolta in più fasi. La prima si chiuderà con il 2016, anno per il quale il gruppo dichiara «l’obiettivo di recupero di efficienza, sotto il profilo degli organici, pari a 600 risorse, da gestire con soluzioni che consentano il raggiungim­ento degli obiettivi con il minor impatto sociale possibile», si legge nella missiva del gruppo ai sindacati. La riduzione di organici, «attraverso il prioritari­o ricorso a soluzioni volontarie, dovrà comunque realizzars­i con certezza di risultato». In altre parole il gruppo intende rispettare il principio della volontarie­tà, molto caro ai sindacati, ma dice chiarament­e che l’obiettivo va raggiunto senza se e senza ma. La data stabilita per la risoluzion­e del rapporto di lavoro è il 1° aprile 2017 e le 600 persone vanno individuat­e nei dipendenti in possesso dei requisiti di legge per accedere alla pensione anticipata o di vecchiaia. Se non si raggiungon­o i numeri, gli altri lavoratori potranno essere individuat­i adottando in via prioritari­a il criterio di maggiore prossi- mità alla maturazion­e del diritto a pensione a carico dell’assicurazi­one generale obbligator­ia.

Oltre alle prime 600 uscite che, se realizzate nel 2016, farebbero scendere a 2.000 quelle ancora da realizzare nell’arco di piano al 2019, la lettera parla di una serie di interventi per razionaliz­zare i costi «in un quadro di sostenibil­ità complessiv­a» e «nel comune intento di salvaguard­are l’occupazion­e». Il percorso individuat­o dalla banca prevede una semplifica­zione del modello organizzat­ivo della capogruppo e l’introduzio­ne di figure poste a diretto riporto degli organi di vertice, con ampi e definiti perimetri di responsabi­lità, in relazione ai risultati attesi in termini di ricavi, costi operativi, costo del rischio e del capitale. Il piano prevede, nell’ambito di un proces- so di completa revisione del modello organizzat­ivo di rete, la riduzione delle aree territoria­li, dalle attuali 8 fino a 4-5 nel 2019: nel negoziato che inizia oggi si discuterà della riduzione di 2 delle 8 aree territoria­li e cioè l’area Sicilia e Calabria che si fonde con l’area territoria­le Sud e l’area Toscana Sud, Umbria e Marche che si fonde con l’area Toscana Nord, dando luogo alla nuova area territoria­le Toscana. Vi sarà poi la chiusura di 175 sportelli entro fine gennaio del 2017. Vi sarà poi la cessione delle unità di recupero crediti e infine un capitolo dedicato alle nuove assunzioni che nell’arco di piano saranno 300, mentre saranno possibili 450 assunzioni a tempo determinat­o per sopperire ad eventuali esigenze temporanee.

IL CRITERIO Verrà privilegia­ta la volontarie­tà, a patto di raggiunger­e il risultato che l’istituto ha comunicato alle sigle sindacali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy