Fondazioni, interesse per il crowdfunding
Enti a confronto
pLe Fondazioni, ex bancarie e non, guardano con interesse al mondo del reward crowdfunding e alle piattaforme web come Eppela. Se ne è avuta prova in occasione del convegno dedicato al tema «Crowdfunding, una nuova opportunità di crescita per il territorio», promosso da Acri, Assifero e Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Eppela, che si è tenuto a Roma. «Nel mondo delle Fondazioni c'è grande attenzione sul crowdfunding» ha detto Matteo Melley, vice presidente di Acri. «Sono molto attive nel settore anche le Fondazioni più piccole e le Fondazioni di comunità, vivaci anche al Sud grazie al ruolo guida della Fondazione Con il Sud. Insomma, si tratta di uno dei possibili strumenti di ingaggio della comunità». Sulla stessa linea Carola Carazzone, segretario generale di Assifero, associazione italiana fondazioni ed enti della filantropia istituzionale. «Non si persegue più l’obiettivo della mera erogazione - precisa - ma abbiamo finalità più ampie, come la partecipazione attiva a una causa comune». Le parole chiave che ricorrono negli interventi sono fiducia, trasparenza, ascolto delle esigenze reali. «Siamo partiti da una esigenza, sopperire alla difficoltà di accesso al credito» racconta Nicola Lencioni, ceo di Eppela. «Abbiamo creato una task force di progettisti che sin dalle prime battute coinvolge il donatore. Il progetto presentato sulla piattaforma on line, se raccoglie da donazioni il 50% dell'importo necessario, ottiene dalla Fondazione l'altra metà dell'importo». Più orientata al Sud è l'esperienza della piattaforma creata da Fon- dazione Banco di Napoli. «Abbiamo creato una Piattaforma denominata “Meridonare”, dedicata al terzo settore - testimonia Daniele Marrama, presidente della Fondazione Banco Napoli - poi abbiamo voluto superare rendite di posizione di associazioni che da molti anni godevano dei sostegni della Fondazione Banco di Napoli. A queste abbiamo detto che se avessero raccolto fondi con donazioni, la Fondazione avrebbe messo la rimanente somma. Attraverso Meridonare abbiamo reso piu attivi i nostri interlocutori».
Impegnata nel settore anche Fondazione Vodafone, che è tra i soggetti che lavorano con Eppela. «Vodafone Italia è al centro del cambiamento culturale e digitale in atto» spiega il presidente, Enrico Resmini. «La tecnologia è uno strumento necessario per rendere più efficiente la raccolta di fondi». «Il mondo delle imprese è attento - ha detto Maurizio Milan, general manager de Il Sole 24 Ore - alle opportunità della share economy». Non solo interventi nel sociale tra le finalità del crowdfunding. Luigi Somenzari, responsabile dell'area Ricerca e Innovazione di Cr Torino, mette in luce un aspetto meno evidente: «Vorrei precisare he è importante tener conto dell'aspetto emotivo del donatore, come si può verificare in occasione di calamita naturali». Esperienza pubblica pionieristica è quella del Comune di Milano. Renato Galliano, a capo della Direzione Sviluppo Urbano del Comune, osserva: «Siamo ormai alla quarta tornata di progetti finanziati con il contributo del crowdfunding».
scisma all’interno del sistema del credito cooperativo si è definitivamente consumato. Il sistema che fa capo a Iccrea banca procederà alla costituzione di un gruppo bancario su un binario separato rispetto al percorso intrapreso dal sistema trentino, che ruota attorno a Cassa centrale banca. Ieri mattina si è tenuto un board di Iccrea banca che in qualche modo avrebbe dovuto fare il punto su un ultimo tentativo di ricucire lo strappo con Trento. Qualche giorno fa il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, aveva tentato un’ulteriore mediazione con una missiva inviata a Cassa centrale, che però non ha sortito risultati.
Ieri è stato lo stesso Azzi, in occasione di una conferenza stampa organizzata per fare il punto sull’operato della federazione rispetto alla riforma e alla sua attuazione, a confermare che oggi «non ci sono novità rispetto al fatto che Cassa centrale» segua un suo percorso, anche se «continuiamo a lavorare per l’unità con la speranza che si possa dare vita a un gruppo unico». Azzi ieri ha spiegato che con le disposizioni emanate il 3 novembre dalla Banca d’Italia si è chiusa una prima fase regolamentare. Il presidente ne ha tratto un bilancio positivo, con una norma generale che tiene conto dell’autonomia e delle prerogative del sistema mutualistico del credito mentre sulle disposizioni attuative «forse si poteva ottenere qualcosa di più», anche se queste, a suo avviso, tutto sommato lasciano spazio per tutelare l’autonomia delle Bcc nel nuovo gruppo unico.
A questo punto del percorso, ha spiegato Azzi rispondendo a una domanda, potrebbe prendere una decisione sull’ipotesi di fare un passo indietro. «Faremo una eventuale riflessione nell’ambito degli organi collegiali» ha detto. Proprio oggi si terrà l’assemblea di Federcasse e in questa occasione il presidente potrebbe mettere sul tavolo il bilancio del