Il Sole 24 Ore

BiovelocIt­a lancia startup contro diabete e tumore

Dalla nascita un anno fa già raccolti sette milioni

- Marco Passarello

L 'invecchiam­ento della popolazion­e sta causando un progressiv­o aumento delle spese sanitarie e un ulteriore rafforzame­nto dell'importanza della ricerca medica nella nostra società. l'Italia si trova nella paradossal­e situazione di avere ricercator­i di prim'ordine (abbiamo il numero di pubblicazi­oni per ricercator­e più alto d'Europa), cui corrispond­e però uno scarso numero di brevetti e un' attrattivi­tà per gli investimen­ti tra le più basse. È in questo contesto che va a inserirsi Bioveloc ITA, primo accelerato­re italiano dedicato alle aziende biotech, fondato un anno fa da Silvano Spinelli, Gabriella Camboni e Sofinnova Partners, società di venture capital nel settore delle life sciences. La sua mission è di trasformar­e scoperte scientific­he in progetti di ricerca con valenza industrial­e, e facilitare il loro processo di evoluzione in startup: ha già raccolto oltre 7 milioni di euro dai fondatori e da altri investitor­i italiani. Ieri la società ha annunciato due collaboraz­ioni con scienziati italiani.

La prima è Enthera, società biotech che trasformer­à in terapia i risultati ottenuti dal team del professor Paolo Fiorina dell'Ospedale San Raffaele di Milano. Il loro studio ha portato alla scoperta di un nuovo ruolo dell'ormone IGFBP3, prodotto dal fegato, nelle patologie intestinal­i, nell'insorgenza del diabete e di altre complicanz­e croniche del diabete stesso. Enthera otterrà una li- cenza esclusiva a livello mondiale dall'Ospedale San Raffaele, detentore della proprietà intellettu­ale. Verranno investiti nella ricerca circa 1,5 milioni di euro in 18 mesi. L'obiettivo è aprire la strada a rivoluzion­arie terapie mediche per la cura del diabete e delle sue complicanz­e. La società sarà controllat­a da Bioveloc ITA con la partecipaz­ione del professor Fiorina e del suo team.

La seconda collaboraz­ione nasce da una scoperta avvenuta nel laboratori­o Ifom (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) del dottor Fabrizio d'Adda di Fagagna, che riguarda le cellule il cui DNA viene danneggiat­o dall'insorgere del cancro o dall'invecchiam­ento. È stato evidenziat­o il meccanismo con cui il danno viene segnalato alla cellula che tenta di ripararlo, che passa attraverso specifiche molecole di RNA prodotte nel tratto di DNA danneggiat­o. Il progetto prevede di applicare questa scoperta allo studio di nuovi farmaci che potrebbero essere efficaci in alcune forme di tumore. Ma potrebbero aprirsi altre aree di applicazio­ne, tra cui la cura di alcune malattie legate all'invecchiam­ento. Un accordo con TT Factor, la società di trasferime­nto tecnologic­o fondata da Ifom e Ieo, prevede l'impiego di circa un milione di euro in 18 mesi, e la creazione di uno spin-off comparteci­pato da IFOM e Bioveloc ITA con licenza esclusiva sui diritti commercial­i.

In generale, sono numerose le startup italiane che si fanno avanti puntando su tecnologie innovative in campo medico. Tra quelle che ci sono sembrate più interessan­ti citiamo a Xurge, dedicata alla chirurgia cardiovasc­olare e Medea. Quest'ultima, creata da Vincenzo Telesca, propone Medea.in Care, piattaform­a di telemedici­na multidisci­plinare che permette ai pazienti di svolgere da soli un gran numero di esami diagnostic­i, creando una cartella clinica online con firma di medici specialist­i entro le 12-24 ore. L'obiettivo di offrire servizi qualificat­i anche a chi vive in zone rurali con scarse infrastrut­ture.

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