Per il gas liquefatto offerta in eccesso ma non senza rischi
Giappone in pressing per contratti più flessibili
Tre elementi sono stati al centro dell’attenzione alla quinta conferenza tra produttori e consumatori di Gas naturale liquefatto (Gnl) organizzata a Tokyo dal Ministero dell’economia giapponese: la prima Global Gas Security Review, in cui l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) raccomanda di non considerare inesistenti i rischi futuri sugli approvvigionamenti; l’intensa attività di lobbying degli importatori, guidati dal Giappone, per ottenere contratti di fornitura più flessibili; uno scenario di più intensi rapporti economici tra Russia e Giappone, che fa prefigurare tra l’altro il decollo della rotta artica per il trasporto.
Su quest’ultimo punto è spiccato l’invito del ministro dell’Energia russo, Alexander Novak, alle compagnie giapponesi perché investano nei progetti nella regione artica, in particolare nella penisola di Yamal. Sullo sfondo aleggiano i venti di un miglioramento generale dei rapporti tra Mosca e Tokyo, che potrebbe riservare sorprese a più livelli: Putin è atteso in Giappone il 15 e 16 dicembre per dare il via a una serie senza precedenti di progetti economici congiunti. Il premier Abe formalmente non abolirà le sanzioni, ma sta scommettendo un forte capitale politico personale sulle relazioni con il leader russo, da cui spera di ottenere progressi nel contenzioso territoriale su 4 isole.
Le autorità giapponesi si sono schierate con decisione a fianco delle utilities, che da molto tempo - ma con scarso successo - chiedono ai fornitori di Gnl di abolire le clausole di destinazione anche nei contratti già firmati. La Japan Fair Trade Commission sta investigando sull’ipotesi che tali clausole, che impediscono di rivendere il gas a terzi, siano di carattere anti-competitivo e una pronuncia Antitrust potrebbe sconvolgere il mercato. Intanto le compagnie private già si muovono come possono a fronte di una situazione di eccesso di offerta, che in Asia ha fatto crollare i prezzi spot del Gnl di oltre il 60% dai record del 2014, agli attuali 7,30 $ per milione di Btu. È di questa settimana la notizia che Tokyo Gas e la britannica Centrica dall’anno prossimo cominceranno a fare swap fisico di Gnl per tagliare i costi di trasporto. Jera, il maggior importatore di Gnl al mondo, di recente ha detto di voler ridurre del 42% entro il 2030 le forniture acquistate con contratti di lungo termine.
Quanto al rapporto Aie, il focus è sulla sicurezza degli approvvigionamenti. Vi si afferma che se «non c’è dubbio che l’espansione del Gnl ha accelerato la globalizzazione del gas» e che «il mercato oggi è ben rifornito», non va però sottovalutato che «i mercati del Gnl sono meno flessibili di quanto si pensi»: la capacità di liquefazione offline negli ultimi 5 anni è raddoppiata e quindi c’è meno possibilità di reagire a emergenze.
Il report rileva comunque che i contratti sono diventati meno rigidi, con quelli a destinazione fissa scesi al 40% del totale a fine 2015 rispetto al precedente 60%, una tendenza che l’Aie incoraggia dal punto di vista della sicurezza del mercato, suggerendo implicitamente una soluzione di compromesso tra buyers e produttori: contratti di maggiore durata in cambio di maggiore flessibilità sulle destinazioni. «La crescita nel commercio globale di gas e la diversificazione delle fonti sta migliorando la sicurezza del mercato», riconosce Fatih Birol, direttore dell’Aie. Ma «permane la necessità di essere vigilanti», poiché rispetto al passato «la domanda regionale e gli shock sull’offerta potrebbero avere impatto in luoghi più distanti che mai».