I tributaristi Anti: nello Statuto confronto sui controlli a tavolino
pI tempi sono maturi per inserire nello Statuto del contribuente il diritto al contraddittorio anche per le “verifiche a tavolino”. L’associazione nazionale dei tributaristi italiani (Anti), riunita ieri a Roma, ha le proposte per colmare le lacune del legislatore in tema di garanzie per i contribuenti. E se l’obbligo del contradditorio è un passo fondamentale non è questo il solo intervento messo a punto dai tributaristi che sono pronti a presentare il lavoro alla prossima audizione della Commissione Finanze e tesoro del Senato. A spianare la strada verso l’approdo nello Statuto del contraddittorio c’è la giurisprudenza della Corte Ue che, come spiega Roberto Iaia, va verso il superamento delle differenze tra controlli a tavolino e in loco. Confida nella Corte costituzionale Gaetano Ragucci. Tra Consulta e Cassazione si è creata una “frizione”, dopo che i giudici di legittimità (sentenza 24823) hanno escluso l’obbligo del contraddittorio, “negando” che la Consulta, con la sentenza 132/2015, avesse dato indicazioni contrarie. I giudici delle leggi potrebbero cogliere l’occasione delle ordinanze di rinvio per ridare certezza al diritto. Lo Statuto va integrato anche con i principi di ragionevolezza e proporzionalità dell’attività di controllo. Tre commi, messi a punto da Giuseppe Vanz, per assicurare l’equilibrio tra interesse pubblico e libertà dei soggetti coinvolti. Massimo Basilavecchia di commi ne usa sei per far chiarezza sulla disciplina dell’invalidità degli atti tributari. Sull’opportunità dell’intervento non ci sono dubbi: l’incertezza è su dove collocare i nuovi commi. Quesito sciolto seduta stante da Francesco Moschetti che individua nel codice la sede per la norma. Il padre dello Statuto del contribuente Gianni Marongiu, ha un piano A e un piano B: l’obiettivo minimale è integrare lo Statuto con il contraddittorio, quello più ambizioso se la situazione politica lo consentirà, è far passare un nuovo progetto di Statuto già pronto, che lasci intatto ciò che funziona. Tra gli interventi utili c’è quello sulla proporzionalità delle sanzioni con un tetto nei 2\3 del tributo. Tutto è pronto per un Fisco più equo. «L’ottimismo della volontà - afferma Moschetti - ci porta a proporre alle istituzioni contenuti predisposti dai massimi cultori della materia e dibattuti tra le diverse componenti associative».
GLI ALTRI INTERVENTI L’associazione propone l’introduzione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità anche in tema di sanzioni