Il Sole 24 Ore

Petrolio, tra Opec e Russia salta l’incontro pre-vertice

Ci sono ancora resistenze di Iran e Iraq - Il prezzo del bar ile crolla di oltre il 3% L’Arabia Saudita vuole prima un accordo interno al gruppo

- Sissi Bellomo @SissiBello­mo

pL’Arabia Saudita non intende discutere un taglio della produzione petrolifer­a insieme a paesi esterni all’Opec se l’Organizzaz­ione stessa non avrà prima trovato un accordo tra i suoi membri.La mancata partecipaz­ione di Riad avrebbe già portato a cancellare l’incontro tecnico con Russia, Azerbaijan e altri produttori non Opec che era stato fissato per lunedì a Vienna, due giorni prima del vertice. Ci sarà invece, secondo fonti Bloomberg, un’ulteriore riunione dell’Alto comitato Opec che nei giorni scorsi era riuscito solo in parte ad avvicinare le posizioni all’interno del gruppo (si veda il Sole 24 Ore del 23 novembre).

Trovare un’intesa con l’Iraq potrebbe essere più facile dopo le aperture del premier Haider Al Abadi, che ha promesso la partecipaz­ione di Baghdad ai tagli. Per convincere l’Iran domenica volerà a Teheran il ministro dell’Energia algerino Noureddine Bouterfa, uno dei principali artefici degli accordi di fine settembre ad Algeri. Lo stesso Bouterfa, secondo l’Algeria Press Service, lunedì a Vienna incontrerà il ministro iracheno Jabbar Al Luaibi.

Il saudita Khalid Al Falih, uomo chiave dell’Opec, d’altra parte non è atteso nella capitale austriaca prima di martedì: un pro- gramma di viaggio che non lascia molto tempo per le trattative dell’ultimo minuto.

Gli investitor­i stanno diventando più scettici sulla possibilit­à di un esito positivo del vertice e le quotazioni del petrolio hanno perso oltre il 3%, con il Brent che ha chiuso a 47,24 dollari al barile.

C’era molto scetticism­o, a dire il vero, anche alla vigilia degli incontri di Algeri. Ma quello di due mesi fa si rivelò un grande successo diplomatic­o: per la prima volta in otto anni l’Opec riuscì a mettersi d’accordo sull’obiettivo di ridurre l’output, sia pure rinviando il compito più arduo di come suddivider­e i sacrifici. Il tetto di produzione individuat­o era 32,5-33 milioni di barili al giorno, che rispetto ai livelli attuali comportere­bbe un taglio di almeno 600mila bg.

Oggi i sauditi starebbero spingendo per una riduzione almeno doppia, accompagna­ta da tagli anche da parte della Russia e altri paesi non Opec. Ma si sono resi conto di non poterli convincere senza un impegno certo da parte dell’Opec. «Prima di chiedere ad altri di partecipar­e a una qualsiasi azione, bisogna avere in mano un accordo credibile, con numeri chiari e un sistema al quale il mercato creda», ha spiegato alla Reuters una fonte vicina ai sauditi.

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