Il Sole 24 Ore

Metalmecca­nici, sì al contratto: più spazio alle intese aziendali

Firmano tutti i sindacati - Aumenti di 92 euro al mese tra busta paga e welfare

- Giorgio Pogliotti

pAumenti del contratto nazionale che, insieme alle ampie prestazion­i di welfare aziendale valgono 92 euro al mese di aumento. Sono questi i punti qualifican­ti dell’ipotesi di contratto nazionale dei metalmecca­nici 2016-2019 firmata ieri in Confindust­ria da Federmecca­nica, Assistal, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm. Renzi: «Un passo avanti importante». Boccia: «Un accordo che spinge la produttivi­tà».

pAumenti del contratto nazionale erogati ex post, nel mese di giugno, in base all’inflazione relativa all’anno precedente. Prestazion­i di welfare che diventano il vero baricentro contrattua­le, attraverso l’estensione della sanità integrativ­a al 100% dei lavoratori ed ai loro familiari, favorendo l’adesione al fondo di previdenza complement­are con l’incremento del contributo a carico delle aziende, riconoscen­do ai dipendenti piani di flexible benefits e introducen­do il diritto soggettivo alla formazione continua per tutti.

Sono questi i punti qualifican­ti dell’ipotesi di contratto nazionale dei metalmecca­nici 20162019 firmata ieri in Confindust­ria da Federmecca­nica, Assi- stal, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm,dopo oltre un anno di trattativa. Se verranno confermate le previsioni inflattive del prossimo triennio, a regime in media saranno riconosciu­ti 51 euro di aumento; se a questa cifra si aggiungess­e l’insieme delle misure di welfare aziendale trasformat­e idealmente in moneta corrente, per i lavoratori il beneficio complessiv­o a regime sarà pari a 92 euro mensili. «È un passo avanti importante. Sono contento che si sia fatto questo passo in avanti», ha commentato il premier Matteo Renzi. Per il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, «l’accordo conferma l’idea che il contratto nazionale diventa un contratto con una dimensione regolatori­a, spinge sui contratti aziendali legati molto alla produttivi­tà e verso un metodo che è la collaboraz­ione per la competitiv­ità interna alla fabbriche». Nel percorso indicato con il Patto della fabbrica, l’accordo secondo Boccia «aggiunge un’idea su cui confrontar­ci a livello complessiv­o sulla questione industrial­e del Paese». L’attenzione è rivolta al 7 di- cembre, quando Confindust­ria incontrerà Cgil, Cisl e Uil: «È chiaro che siamo pronti ad aprire la discussion­e sul futuro modello contrattua­le avendo anche dei paletti di riferiment­o molto importanti», aggiunge Maurizio Stirpe, vicepresid­ente di Confindust­ria con la delega alle relazioni industrial­i.

All’avvio del tavolo negoziale - inizio novembre del 2015 - i sindacati si erano presentati con due diverse piattaform­e, ma dopo mesi di serrate trattative, con diversi “stop and go”, la svolta si è avuta lo scorso 28 settembre quando il presidente e il direttore generale di Federmecca­nica, rispettiva­mente Fabio Storchi e Stefano Franchi, hanno presentato una nuova proposta al tavolo negoziale, sempre con l’obiettivo di perseguire il rinnovamen­to contrattua­le. Ma vediamo nel dettaglio i contenuti dell’intesa. A tutti i lavoratori verrà riconosciu­ta l’inflazione con gli aumenti del contratto nazionale. Verrà calcolata ex post, ovvero dopo che a maggio sarà reso noto dall’Istat il valore dell’Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzat­o a livello europeo), nella busta paga di giugno sarà erogato l’aumento dell’anno precedente. Si stima per il 2016 un’inflazione dello 0,5% (pari a 9 euro), che secondo le previsioni arriverà all’1% nel 2017 e all’1,2% nel 2018. Gli incrementi retributiv­i, dunque, saranno riconosciu­ti a giugno e non più a gennaio. Se venissero confermati questi andamenti si avrebbe un incremento complessiv­o di circa 51 euro a regime in busta paga. Da notare che verranno garantiti i minimi contrattua­li che saranno la base di calcolo di riferiment­o degli adeguament­i retributiv­i, superando così il valore punto come base di calcolo.

La novità sono le prestazion­i di welfare, che benefician­o di un trattament­o fiscale di agevolato. Viene riconosciu­ta l’assistenza sanitaria integrativ­a gratuita a tutti i dipendenti, oltre 1 milione, estendendo­la ai loro familiari, anche conviventi di fatto, da ottobre 2017. Viene azzerato il contributo a Metasalute a carico del lavoratore e 156 euro annui vengono posti a carico dell’azienda per assicurare la copertura di prestazion­i che vanno dalle visite specialist­iche alle cure dentali, al ricovero per interventi chirurgici, con un valore di mercato stimato in 700 euro. Per favorire le adesioni alla previdenza complement­are, inoltre, si riduce il contributo a carico dei dipendenti, mentre il contributo al fondo Cometa a carico delle imprese da giugno 2017 sale al 2% (dall’attuale 1,6%), circa 91 euro l’anno in più per le aziende. A marzo del 2017 a tutti i lavoratori sarà pagata un’una tantum di 80 euro lordi (copre il periodo che precede l’avvio della nuova contribuzi­one per previdenza e sanità integrativ­a). Il contratto dei metalmecca­nici fa da apripista anche sul versante della formazione. Viene introdotto il diritto soggettivo alla formazione, pari a 24 ore per tutti nel periodo 20172019; i lavoratori non coinvolti in piani formativi avranno a disposizio­ne 300 euro da spendere nel triennio per attività formative.

Ai lavoratori andranno anche i flexible benefits aziendali detassati, da utilizzare sotto varie forme (spesa, buoni benzina, spese scolastich­e) fino ad un massimo di 100 euro da giugno 2017, 150 euro dal 2018 e 200 euro dal 2019. Con la contrattaz­ione di secondo livello verranno riconosciu­ti premi di risultato aziendali totalmente variabili, legati ad obiettivi di produttivi­tà.

IL MECCANISMO PREMIANTE Con la contrattaz­ione di secondo livello verranno riconosciu­ti premi di risultato aziendali variabili, legati ad obiettivi di produttivi­tà

IL WELFARE Prevista l’estensione della sanità integrativ­a al 100% dei lavoratori e ai loro familiari: i contributi sono a carico delle imprese

I punti chiave dell’accordo

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