Il futuro dell’Europa nelle mani di Angela
In un’Europa traballante si vanno delineando scenari che caratterizzeranno i prossimi 5 anni non appena Germania e Francia avranno superato il test elettorale. Anche gli eventi italiani, sul crinale del referendum e delle elezioni (che arriveranno al più tardi nel 2018), conteranno molto. La riflessione oggi può essere solo per congetture da aggiornare con il divenire degli eventi. Intanto molto significativa è la decisione della cancelliera Merkel di ricandidarsi mentre, quasi in contemporanea, il ministro delle Finanze Schäuble attacca la Commissione Ue. Abbiamo accostato i due fatti, apparentemente distanti, per- ché denotano le diverse visioni di due leader del Paese guida dell’Europa. Per questo il quarto mandato della Merkel sarà segnato anche dal ministro delle Finanze che la affiancherà perché, se sarà Schäuble, difficilmente la Germania rilancerà la crescita dell’eurozona come chiede la Commissione europea.
Ilmotoretedesco. QuellaCommissionechenellevalutazioniautunnalienelpareresuldocumentoprogrammaticodibilanciotedesco segnala che la crescita tedesca p oseguirà con un solida situazioneoccupazionale(ladisoccupazioneèintornoal4,5%),conun robusto andamento dei consumi, delle esportazioni e con un boom degli investimenti in costruzioni che spingeranno ulteriormente la crescita e gli investimenti in macchinari. Tra il 2015 e il 2018 si calcola cheilsurplusdipartecorrenteconl’esteroarriviaimassimistorici(tra l’8 e il 9% del Pil) e che il bilancio pubblico prosegua in surplus (tra lo 0,8elo0,5%delPil)mentreildebitopubblicoscenderàdal71al63%.La Commissionerilevaperòcheisurplussonoeccessiviperchélesoglie darispettareinbaseagliaccordieuropeisonounmassimodel6%del Pil per il surplus sull’estero e il pareggio di bilancio pubblico. Per la Commissione la Germania dovrebbe perciò spingere gli investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione, ricerca e innovazione (comepiùvolteraccomandatoinpassatoanchedall’Fmi)ancheperchéintalmodosidarebbeuncontributoimportanteallacrescitadelle eurozona. La Uem soffre infatti ancora l’eredità della crisi anche se il reddito reale ha superato i livelli precrisi ed anche se vi è una buona creazione di posti di lavoro. Eppure l’occupazione e la disoccupazione (oggi vicina al 10%)non sono ancora ritornate ai livelli di 10 anni fa. Quanto alla media dell’euro-aggregato dei bilanci pubblici vi è un deficit modesto e un debito sul Pil intorno al 90% mentre il surplus di partecorrenteèbuono,intornoal3,5%.Lacrescitarimaneperòdebole e per questo si chiede da molte parti alla Germania di aumentare gli investimenti per generare effetti moltiplicativi sulla Uem.
Rigorismo e crescita. Di fronte a questa richiesta ,che appariva più un buffetto che uno schiaffo della Commissione, Schäuble ha reagito duramente al Bundestag, che lo ha applaudito. Ha difeso la legge di bilancio tedesca esaltando la capacità di esportare della Germania e accusando la Commissione europea di non controllare bene i Paesi che debordano dai limiti del deficit e del debito. L’attacco punta probabilmente a bloccare anche la recente impostazione della Commissione per una politica espansiva con più investimenti pari allo 0,5% del Pil dell’eurozona nel 2017 che dovrebbe essere fatto dai Paesi in surplus. Le esortazioni e le proposte della Commissioneperlacrescitahannoavutounimportantecorrelato politico nel Parlamento europeo dove i Popolari si sono allineati (pur con dei notevoli distinguo) al rigorismo del loro capogruppo bavaresementreiSocialistisonofavorevoliaunapoliticadicrescita che porterebbe ad un miglior risultato anche in termini di finanza pubblica. Importante è che il presidente del Parlamento Schulz sia procrescita. Per questo ci auguriamo che dopo le elezioni tedesche che lo vedranno tra i protagonisti diventi ministro delle Finanze in un prossimo governo Merkel. La tensione riguarda due visioni dell’eurozona che non verranno conciliate con la prossima riunione dell’eurogruppo. Purtroppo bisognerà aspettare ancora (forse) fino a elezioni concluse in vari Paesi europei. Speriamo che non sia troppo tardi per riprendete il rafforzamento della Uem.
Pragmatismoeideali. Perquestodobbiamoapprezzaremolto, come europei, Angela Merkel che ci ha dato una certezza con la sua ricandidatura. Nelle ricostruzioni “storiche” si dice che Schäuble è da sempre un grande europeista mentre la Merkel lo è diventata facendo esperienza come cancelliere. Può essere, ma adesso è lei che ha una visione politica ampia mentre il primo si sta chiudendo in una specie di localismo economico germanico. Noi crediamo che Merkel si sia ricandidata per ragioni politico-ideali nella consapevolezza che l’Europa e la Germania sono a rischio per i populismi crescenti, l’immigrazione, le tensioni internazionali ma anche per la fragile crescita dell’insieme che crea risentimenti antitedeschi. Il cancelliere,dopo aver detto che non presume di risolvere da sola questi problemi e che in politica bisogna bilanciare gli interessi e accettare dei compromessi finalizzati a progressi graduali, ha aggiunto «cerco sempre di farlo sulla base dei nostri valori: la democrazia, la libertà, il rispetto per la legge e per la dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalle sue origini, dal colore della pelle, da religione, genere, orientamento sessuale o posizione politica».
Non possiamo sottoporre a verifica questa affermazione né possiamo rivisitare quali errori abbia commesso nei quasi 12 anni di cancellierato (che lei ha onorato con serietà e dignità) e di crescente influenza nel governo dell’Europa. Alcuni elementi ci bastano però per dire che Merkel ha contribuito ad evitare il disfacimento dell’eurozona nella crisi sia condizionando i “falchi” alla Schäuble e dando il sostegno a Mario Draghi sia decidendo, sia evitando di farsi condizionare da una parte importante dell’opinione pubblica tedesca nell’accoglienza ai migranti. Speriamo dunque che Merkel, se sarà confermata cancelliere, consegua “almeno” due risultati: gli eurobond ovvero titoli di debito pubblico europei; un apparato di difesa comune. Perchè,se vuole passare alla storia come Kohl,non basta eguagliarlo per la durata di cancellierato.