Il Sole 24 Ore

«Abbiamo scritto una nuova storia»

- M. Me.

p «Tra crisi economica, licenziame­nti e deflazione, era il contratto più difficile della storia». Non usa mezzi termini il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli, nel commentare la firma all’ipotesi di rinnovo del contrattao dei metalmecca­nici, giunta dopo un lungo confronto durato tredici mesi. «È stata una vertenza durissima - ha spiegato a caldo -, con venti ore di sciopero, oltre altre manifestaz­ioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche». Il tutto calato in un contesto produttivo complesso, con oltre 300mila posti di lavoro persi negli ultimi anni. Oltre 1,6 milioni i lavoratori interessat­i: con questo accordo, secondo Bentivogli, «i metalmecca­nici hanno saputo scrivere una nuova storia». Una «pagina importante - ha aggiunto - per un settore così strategico per l’economia del nostro paese quale è quello metalmecca­nico. Siamo convinti che la portata di queste trasformaz­ioni andrà anche oltre. Lo abbiamo sa- puto fare insieme, superando divisioni e pregiudizi che ci hanno tenuto lontani in tutti questi anni».

La ritrovata unità è stata sottolinea­ta anche dal segretario della Fiom, Maurizio Landini, secondo il quale l’accordo di ieri con Federmecca­nica segna la «ritrovata unità dei lavoratori». I metalmecca­nici della Cgil non avevano sottoscrit­to i rinnovi contrattua­li del 2009 e del 2012. «Arriva un segnale di unità importante in questo momento - ha aggiunto -: di fronte alla crisi bisogna unire esigenze e bisogni». Per il leader della Fiom, l’aspetto rilevante dell’intesa è che «il contratto è per tutti. Tutela del potere d’acquisto, sanità, formazione - ha aggiunto - saranno per tutti i lavoratori». Maurizio Landini ha fatto notare che con l’intesa «si estende e si qualifica la contrattaz­ione aziendale mantenendo il contratto nazionale». Landini ha aggiunto che «ci sarà un referendum sull’accordo, che ora dovrà essere approvato dalla maggioranz­a dei lavoratori » : le date fissate per la consultazi­one sono il 19,20 e 21 dicembre.

Anche il segretario della Uilm Rocco Palombella ha sottolinea­to la difesa della contrattaz­ione collettiva nazionale, «che resta elemento portan- te a difesa dei lavoratori»: l’intesa «restituisc­e valore al primo livello». Il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati, ha voluto aggiungere che «al Sud il contratto nazionale rimane una garanzia fondamenta­le per non arretrare ulteriorme­nte». La sigla dell’ipotesi di rinnovo del contratto rappresent­a comunque, per Sgambati, «un risultato per i metalmecca­nici del Mezzogiorn­o, un risultato molto significat­ivo proprio perché al Sud sono molte le realtà in cui difficilme­nte si fa la contrattaz­ione di secondo livello». Sgambati ha infine sottolinea­to come il contratto «si riallinei sia sulla parte inflattiva che, e soprattutt­o, sul welfare».

UNITÀ RITROVATA Landini (Cgil): arriva un segnale importante in un momento di crisi, tutela del potere d’acquisto e welfare saranno per tutti

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