Sei regole per un futuro umano
La trasformazione cambia i paradigmi. Ma il domani resta nelle nostre mani
La tecnologia sta progredendo a ritmi così veloci da portarci a trasformazioni radicali entro pochi anni. Abbiamo già iniziato a vedere come computer, sensori, intelligenza artificiale e genomica stanno rimodellando intere industrie e le nostre vite. Questi cambiamenti mettono in discussione i vecchi paradigmi a cui eravamo abituati. La tecnologia sta creando nuove regole che cambieranno nel profondo le nostre esistenze. Ecco sei principi che si imporranno.
Ciò che può essere digitalizzato lo sarà. La digitalizzazione è iniziata con parole e numeri, poi è passata ai giochi e più tardi ai media, dai video alla musica. In seguito funzioni complesse, strumenti medicali, processi industriali e sistemi di trasporto hanno subito una trasformazione digitale. Ora viene digitalizzato tutto quello che riguarda le nostre vite: azioni, parole e pensieri. Il sequenzamento del Dna e il machine learning schiudono le porte del sistema della vita. Sensori ubiqui registrano tutto ciò che facciamo e trasformano le nostre vite in enormi registri digitali.
Il tuo lavoro ha buone probabilità di essere eliminato. In tutti i campi macchine e robot iniziano a fare il lavoro degli umani. Lo abbiamo già sperimentato nella Rivoluzione industriale: sono stati creati nuovi lavori, ma è stato un periodo terrificante con una significativa riallocazione sociale. Il trend di digitalizzazione dei mestieri sta interessando i settori a basso valore aggiunto. Amazon
usa i robot per gestire i propri magazzini, ben presto vetture a guida autonoma elimineranno milioni di autisti. Anche diverse funzioni legali stanno sostituendo legioni di associati incaricati di spulciare tra documenti cartacei o digitali. A breve la diagnosi automatizzata sostituirà i dottori in radiologia, patologia o dermatologia. L’unico riparo saranno i settori in cui è coinvolta una componente di creatività. Emergeranno nuovi mestieri che oggi non possiamo immaginare, ma non rimpiazzeranno tutti quelli persi. Dobbiamo prepararci a un mondo con alti tassi di disoccupazione. Ma non bisogna preoccuparsi troppo, perché...
Non sarà così necessario avere un lavoro. Con l’evolversi di tecnologie come computer, sensori ed energia solare, i loro costi crollano. La vita come la conosciamo oggi diventerà molto meno costosa. Vediamo già i segnali di questa trasformazione. Con la crescita del car- sharing o di app come Uber, un’intera generazione sta crescendo senza la necessità di avere una macchina. La sanità, le tlc, il cibo, l’elettricità saranno molto più a buon mercato con la tecnologia che reinventa le corrispondenti industrie.
Il tuo futuro sarà nelle tue mani. Con la flessione del costo della vita gli oggetti che ci terranno in forma, felici, istruiti e informati saranno molto più a buon mercato o gratuiti. Corsi online in quasi ogni settore sono già gratuiti, i costi stanno scendendo anche per device medicali mobili. Potremo eseguire da soli diagnosi con un cellulare e il relativo software. Kit modulari e open-source rendono sempre più facile ai maker produrre oggetti, anche droni. Le stampanti 3D permettono di creare giocattoli e presto si potranno “stampare” oggetti per la casa e perfino gadget elettronici. Queste tecnologie renderanno concrete la personalizzazione di massa e la produzione distribuita.
L’abbondanza diventerà un problema.
Con la tecnologia che renderà tutto meno costoso e più abbondante, il nostro problema sarà quello di consumare troppo. Questo è già evidente in alcune aree del mondo sviluppato, dove obesità, diabete o arresti cardiaci sono le maggiori cause di morte. Queste piaghe si sono diffuse anche nel mondo in via di sviluppo. I geni abituati a condizioni di scarsità sono impreparati a una situazione di abbondanza calorica. Possiamo aspettarci che questo processo acceleri. L’aumento dei social media, internet e l’era della connessione continua sono altre fonti di abbondanza. Il significativo degrado della capacità di attenzione e l’incremento di problemi di deficit di attenzione sono in parte attribuibili all’aumento delle sollecitazioni. Con l’aumento di dati e di opzioni per la mente umana, questo trend è destinato ad aumentare.
Uomo e macchina sempre meno distinguibili. Il dibattito sui Google Glass dimostra che ci sono forti remore a unire macchina e umano. Google ha dovuto bloccare la produzione degli occhiali che registrano quasi tutto, a causa delle polemiche. Ma versioni miniaturizzate saranno presto disponibili ovunque. Le retine impiantate utilizzano già il silicone per sostituire i neuroni, le protesi unite al software diventano estensioni personalizzate del nostro corpo. Gli esoscheletri guidati da computer diventeranno uno strumento comune di mobilità per disabili e anziani. Avremo sul corpo sensori che comunicheranno wireless i dati sulla nostra salute ai nostri cellulari, andando ad aggiungersi ai numerosi apparecchi che si interfacciano direttamente con i nostri corpi dando vita a loop informativi e biologici. In conseguenza sarà modificata l’idea stessa di cosa significhi essere umano. Sarà sempre più difficile tracciare una linea tra l’umano e la macchina.