IL TEMA STARTUP: DOPO LA MODA
Più supera la fase delle chiacchiere alla moda e passa nell’economia reale, più il tema delle startup diventa importante. Lo ha dimostrato, questa settimana, lo StartupDay dell’università Bocconi, in attesa del Premio Nazionale dell’innovazione e del Premio Marzotto della prossima settimana: meno idee “cotte e mangiate”, più professionalità e ricerca profonda. Alla Bocconi alcuni casi visti l’anno scorso sono stati aggiornati, dimostrandosi in sviluppo: Wise fa elettrodi per il neurocontrollo sfruttando un proprio brevetto; Andale è un aggregatore di servizi di trasporto urbano; Mind the gum sviluppa un integratore alimentare in forma di gomma da masticare. Team. Ricerca. Adattamento del business al feedback che viene dalla realtà. Ma la connessione del sistema delle startup alle grandi imprese italiane resta episodica. La finanza per la crescita di queste realtà resta molto limitata ed è il più grave freno allo sviluppo del sistema italiano delle startup secondo Nader Sabbaghian, di 360 Capital Partners. Si è detta d’accordo a Bratislava, ieri, la commissaria europea Elzbieta Bieńkowska che osserva come il mercato unico digitale serva ad aiutare le startup a scalare. Il fenomeno avanza in Italia sulla scorta della sostanza innovativa degli imprenditori e dei ricercatori italiani, con il supporto delle università attive, mentre la policy sulle startup si sviluppa grazie a una burocrazia appassionata e capace che è riuscita a portare avanti la legge sotto tre governi diversi, adattandola alle evidenze empiriche. Le associazioni, incalzano il governo, come dimostra il manifesto firmato ieri da Italia Startup, Aifi, Apsti, Endeavor, Iban, PniCube, Roma Startup. Intanto, il fenomeno cresce, con 6.363 startup registrate a fine settembre, un capitale complessivo di 335,5 milioni di euro e almeno mezzo miliardo di euro di fatturato nel 2015 (Mise, Unioncamere, Infocamere). Devono tentare di scalare. Come l’ecosistema italianonel suo complesso. Prossimi obiettivi: mostrare ai capitali stranieri e ai grandi patrimoni italiani che i talenti delle nostre startup stanno creando valore. Molto valore.