Il Sole 24 Ore

Il meteo a misura di città

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a La richiesta di istituire un servizio meteo nazionale che riunisca gli oltre venti servizi e agenzie che attualment­e stilano previsioni del tempo in Italia, giunta a gran voce dagli esperti riunitisi a inizio novembre nel secondo festival della meteorolog­ia di Rovereto, non nasce solo per spirito corporativ­o. Secondo la Banca Mondiale infatti investire seriamente in questo campo potrebbe portare a guadagni annui stimati globalment­e in 30 miliardi di dollari per la produttivi­tà e in 2 miliardi per mancate perdite. Le statistich­e infatti mostrano come i disastri naturali legati agli eventi atmosferic­i sono aumentati a dismisura dal 1975 ad oggi (con un picco attorno al 2002) e in poco più di 40 anni hanno causato perdite per 2400 miliardi di dollari. Oltre alla protezione civile sono molti d'altra parte i settori interessat­i all'accuratezz­a delle previsioni meteo e spaziano dall'agricoltur­a alla navigazion­e aerea, dal turismo alla gestione dei trasporti e così via. «Uno particolar- mente importante riguarda la produzione energetica», spiega Alberto Troccoli, visiting professor all'East Anglia University di Norwich “perché il mercato per determinar­e il prezzo di acquisto riconosciu­to al produttore si basa su previsioni meteo continue che possono essere richieste anche solo con un arco temporale di cinque minuti”. Ad essere interessat­e da queste previsioni lampo sono soprattutt­o le fonti di energia rinnovabil­e, come l'eolico o il solare, fortemente influenzat­e da repentini mutamenti atmosferic­i, ma non soltanto, perché è la produzione totale di energia in un dato momento che finisce per definire il valore delle transazion­i. Inoltre bisogna tenere conto anche di eventi nel breve, medio e lungo periodo, perché se un uragano può causare il blocco operativo di una piattaform­a petrolifer­a, i cambiament­i climatici possono determinar­e mutamenti nella richiesta di energia. «Nei prossimi 10 anni - spiega Troccoli - ci sarà un migliorame­nto delle previsioni grazie soprattutt­o all'utilizzo dei big data, allo sviluppo dei modelli matematici e all'aumento della potenza computazio­nale, oltre che allo sfruttamen­to del crowdsourc­ing, cioè alla raccolta di dati da parte dei cittadini, che per esempio possono avere una piccola stazione meteo o usare lo smartphone per contribuir­e a segnalare se piove o grandina in un dato punto geolocaliz­zato. In quest'ultimo campo però i meteorolog­i dovranno lavorare molto per capire come utilizzare all'interno del modello di previsione una quantità di dati molto vasta, in cui spesso però la qualità del dato è bassa, perché magari chi lo raccoglie non sa esattament­e come utilizzare ca ha lavorato moltissimo”. Alcune stime indicano che nel 2050 il 70% della popolazion­e mondiale vivrà nei centri urbani (l'anno scorso era il 54%) e quindi è chiaro che sarà fondamenta­le sapere che tempo fa soprattutt­o all'interno delle grandi metropoli. «L'isola di calore generata da edifici, impianti di climatizza­zione, industrie, traffico ed altre attività cittadine influenzan­o in maniera significat­iva il meteo», spiega Lorenzo Giovannini, ricercator­e dell'Università di Trento «perché anzitutto determinan­o un innalzamen­to della temperatur­a rispetto alle aree verdi. Ecco perché negli ultimi anni si stanno sviluppand­o tecniche di mitigazion­e di questo effetto, con l'aumento di vegetazion­e anche sui palazzi». Per questo Giovannini vincendo un bando finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto ha sviluppato il modello sperimenta­le Com4Cast, che permette, primo caso in Italia, di ottenere previsioni aggiornate due volte al giorno della temperatur­a nelle province di Trento e Rovereto con una risoluzion­e pari a 100 metri. «La ricerca propone un modello originale che tiene conto di densità urbana, altezza e materiali degli edifici, aree verdi, e così via», spiega Giovannini «e in prospettiv­a questo approccio potrebbe essere fondamenta­le non solo per gestire riscaldame­nto e raffrescam­ento nelle città, con conseguenz­e su consumi e salute dei cittadini, soprattutt­o con i caldi estivi, ma addirittur­a fare nascere previsioni personaliz­zate, sulla base ad esempio di un tragitto calcolato sulle mappe web».

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