Il Sole 24 Ore

Renzi: il No salto nel vuoto Grillo in piazza: «Elezioni»

Il premier: la vittor ia del Sì per essere più forti in Europa Berlusconi: pronto a candidarmi dopo la sentenza di Strasburgo

- B.F.

«Non si può rischiare il salto nel vuoto. Bisogna andare avanti, non tornare nella palude». Matteo Renzi lo ripete mentre sorvola le zone colpite dal maltempo. In quella che definisce «la settimana decisiva» perché «in gioco è il futuro dell’Italia», il premier si appella al popolo del Sì per convincere gli indecisi, coloro che possono fare la differenza nella conta dei voti: «Se parte il tam tam vinciamo noi altrimenti questo Paese perde 20 anni». E pur ribadendo che questo «non è un referendum sul governo», Renzi non disconosce il valore politico del 4 dicembre. «Non rimango per il gusto di occupare una seggiola, se possiamo cambiare l’Italia lo decideremo noi in questa settimana», ha detto il premier, che poi ha aggiunto: «Il 5 dicembre potrà esserci un Paese più forte, più solido, in grado di affrontare le sfide in Europa. Oppure potrà esserci un Paese bloccato».

Al dopo referendum ha fatto riferiment­o anche Beppe Grillo. «Andremo al Colle da Mat- tarella che deciderà sulle elezioni. Noi vogliamo le elezioni perché i cittadini tornino a scegliere il loro governo», ha detto il leader del M5S in occasione della manifestaz­ione organizzat­a ieri a Roma. Grillo, oltre ai consueti attacchi al presidente del Consiglio («è come una bolla di sapone») ha voluto lanciare un messaggio rassicuran­te: «Stanno cercando di spaventare l’opinione pubblica ma se il M5S va al potere non succede nulla», i mercati «non si spaventino». Accanto al leader pentastell­ato c’erano tutti i big del M5S da Di Maio a Di Battista, Ruocco, Fico alla sindaca Raggi testimone della caduta di Grillo provocata da una delle tante buche sulle strade della Capitale.

Ma a prendersi la scena ieri è stato anche Silvio Berlusconi che ha annunciato di essere pronto a ricandidar­si. Il leader di Fi è convinto che presto arriverà da Strasburgo la sentenza che gli consentirà di recuperare la sua agibilità politica e quindi di poter correre per la premiershi­p: «In quel caso – spiega nel corso di un’intervista a Rai Parlamento – il centrodest­ra non avrebbe la necessità di cercare altri leader». Gli alleati non sembrano però condivider­e l’entusiamo del Cavaliere. Lapidaria la risposta di Matteo Salvini: «Berlusconi ha fatto tanto, e potrà fare ancora, ma chiunque, da Salvini a Berlusconi, ha bisogno della legittimaz­ione popolare», avverte il leader della Lega. Lo stesso ripete poco dopo l’ex forzista oggi leader dei Conservato­ri riformisti Raffaele Fitto: «Faccio a Berlusconi molti e sinceri auguri, ma le autoincoro­nazioni non sono più possibili». Identica la conclusion­e di Ignazio La Russa per FdI: «Auguro di tutto cuore l’annullamen­to di quella ingiustizi­a che sta limitando i suoi diritti civili, ma lui al pari di tutti gli altri, come Salvini e la Meloni, e forse con più meriti storici di altri, dovrebbe comunque avere un’investitur­a dal basso».

Ironico il commento di Renzi: «Ho visto che Berlusconi oggi ha tirato fuori un candidato nuovo... Chi se lo aspettava...». Per il premier è l’ennesima conferma che l’obiettivo di Berlusconi, come di D’Alema, Monti o Dini, sia quello del ritorno della «casta». Oggi Renzi e Berlusconi, sia pure in orari diversi, saranno ospiti della trasmissio­ne di Barbara D’Urso su Canale 5. Il premier è atteso anche a Monza, Torino e Bologna. Numerose anche le manifestaz­ioni per il No. Salvini sarà a Cremona mentre la leader di FdI Giorgia Meloni terrà un comizio a Roma. Il M5S ha scelto invece per l’ultima domenica di campagna elettorale la città del premier, Firenze, dove si terrà il restitutio­n day.

IL LEADER DEI 5 STELLE Grillo: «Stanno cercando di spaventare l’opinione pubblica, ma se andiamo al potere non succede nulla. I mercati non si spaventino»

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