Il Sole 24 Ore

First State vuole il rigassific­atore di Livorno

- Carlo Festa

Lfondo i nglese d’investimen­to First State, uno dei colossi internazio­nali delle infrastrut­ture, è in pole position per l’ingresso nel capitale di Olt Offshore Lng Toscana, che detiene proprietà e gestione del terminale di rigassific­azione al largo di Livorno.

Una procedura di valutazion­e di nuovi soci, secondo le indiscrezi­oni, sarebbe in corso.

Attualment­e l’utility Iren detiene una partecipaz­ione del 49,07 % nell’impianto insieme a Uniper (partecipat­a della tedesca Eon) (con il 48,24%) e a Golar Lng (con il 2,69%). Obiettivo del riassetto azionario resterebbe soprattutt­o la quota della tedesca Eon, alle prese da tempo con una razionaliz­zazio- ne delle proprie attività in Italia. Resta da capire se anche Iren valuterà (o meno) di dismettere il proprio pacchetto azionario.

In corsa, in un processo che vedrebbe coivolte le banche d’affari straniere Barclays e Goldman Sachs oltre allo studio Gattai, ci sarebbero assieme al fondo First State, anche altri fondi infrastrut­turali come il francese Antin e l'australian­a Macquarie. Tra i possibili interessat­i anche il braccio dedicato agli investimen­ti infrastrut­turali di Morgan Stanley.

Una decisione sulla vendita potrebbe essere presa entro fine anno e il gruppo First State sembra in questo momento il favorito.

Il terminale di rigassific­azione al largo di Livorno è ben noto alle cronache i n quanto l'impianto è stato dichiarato dal governo “infrastrut­tura strategica” a seguito dell’emissione di un decreto da parte del ministro dello Sviluppo economico e ha quindi beneficiat­o del diritto al “fattore di garanzia”: cioè dispone di una tariffa sicura anche in caso di inattività. Si tratta dunque di un asset di interesse per i fondi infrastrut­turali che guardano a un rendimento garantito.

Compito del terminale livornese è quello di riportare il gas liquido allo stato gassoso per poi immetterlo nella rete. Da ricordare che negli ultimi anni il rigassific­atore Olt ha potuto contare su un ritorno sul capitale investito pari a circa il 7 per cento.

Dal canto suo Iren, lo scor- so anno, ha chiesto all’Autorità per l’energia elettrica il gas e i servizi idrici (Aeeg) un ritorno maggiore per l’impianto (a circa il 10-15 per cento) ma la richiesta è per ora stata respinta dal Tar. L’impianto può inoltre contare su buone prospettiv­e per il futuro, a partire dal prossimo anno, in quanto è attesa una ripresa dei consumi di gas a livello nazionale, e in generale anche in Europa. Altro punto fondamenta­le resta quello della governance i n caso di riassetto azionario.

Oggi complessiv­amente Iren ed Eon detengono circa il 97,31 per cento del capitale dell’impianto. La governance resta attualment­e paritetica fra i due soci di maggioranz­a.

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