Ecco Hierusalem adagiata sull’Adige
Itinerario oltre il fiume per turisti e pellegrini alla scoperta di chiese, fonti e giardini che rievocano i luoghi della Città Santa
«Verona Minor Hierusalem. Una città da valorizzare assieme» è un progetto nato da un’idea di don Martino Signoretto (Vicario Episcopale per la Cultura, Università e Sociale della Diocesi di Verona), diretto e coordinato da Paola Tessitore e fortemente voluto e sostenuto dalla Banca Popolare di Verona. Inaugurato il 25 novembre, questo progetto ha il suo punto di forza in un percorso urbano e naturalistico dal titolo: «Rinascere dall’Acqua. Verona Aldilà del fiume». Si tratta in primo luogo di un itinerario alla riscoperta di cinque antiche chiese veronesi tutte ubicate sulla sinistra del fiume Adige, che resteranno aperte a turisti e pellegrini per tutto l’anno. La chiese sono San Siro e Libera, San Giovanni in Valle, Santa Maria in Organo, Santo Stefano e San Giorgio in Braida. Con un lato rivolto al centro storico e l’altro verso le colline, il percorso ha una precisa caratteristica paesaggistica offerta dal fiume Adige e dalle altre fonti d’acqua presenti in quest’area, connessa al valore simbolico di rinascita spirituale e culturale. Da qui quindi il nome dell’itinerario «Rinascere dall’Acqua. Verona Aldilà del fiume».
L’itinerario - inserito in un mosaico di luoghi e scorci carichi di significato naturale, storico e religioso - è accessibile da Ponte Pietra, lo storico ponte d’epoca romana sul quale vale la pena soffermarsi per contemplare la collina nel suo insieme, prima di proseguire nelle tappe.
Giunti alla riva opposta, il percorso consigliato è un anello che accompagna il visitatore alle cinque chiese interessate. Ma l’itinerario prevede anche alcune digressioni per vi- sitare, ad esempio, il Giardino Giusti (mirabile sintesi di natura e cultura del XV secolo) o per salire verso la meravigliosa terrazza panoramica dell’Istituto San Giovanni Calabria, da dove contemplare l’intera Verona. Proprio qui sorgeva la chiesa di Santa Maria in Betlemme, una delle mete dell’antica «Verona Minor Hierusalem»: oggi prende il nome di San Zeno in Monte. Si potrà poi scendere per la Scala Santa, inerpicarsi per Via Nazaret, facendo sosta presso Fontana di Ferro, un angolo di natura rimasto intatto. Presso la sorgente è possibile fare memoria della Fontana della Vergine, tutt’oggi meta di pellegrini nell’attuale Nazaret di Galilea in Israele. Continuando nella salita, infine, ecco Santa Maria di Nazaret, che mantiene ancora il nome originario, che la lega alla «Verona Minor Hierusalem».
Considerare ancora oggi Verona «come Gerusalemme» significa dare vita a uno sforzo collettivo dove tutti partecipano alla “costruzione” della città. La parola chiave è infatti «Una città da valorizzare assieme». Il progetto non è solo quindi di carattere turistico-religioso, ma vuole essere un approccio comune e condiviso alla città da parte di diversi Enti e Istituzioni presenti sul territorio. E vuole essere una risorsa per tutti coloro che vi partecipano. Le nuove sinergie trovano immediato riscontro sia nei materiali culturali preparati a supporto delle visite sia nelle nuove relazioni umane che si stanno intessendo. L’Università e i docenti delle Scuo- le Superiori stanno stimolando i giovani ad approfondire tematiche inerenti le origini della loro città, la scoperta di aneddoti, l’evoluzione topografica del territorio su cui insiste il percorso. L’immediato riflesso di questo coinvolgimento è il numero di studenti universitari che hanno deciso di diventare volontari e di impegnarsi in nuove ricerche.
I rapporti con le Istituzioni del territorio sono orientati, tra l’altro, alla creazione di sinergie tra le aziende che partecipano al progetto. In questo modo la città inizia a condividere arte, cultura, storia e a valorizzare il territorio grazie all’apporto dei contenuti e dei prodotti delle proprie aziende.
L’”economia del dono”, che caratterizza questa iniziativa, permette di dare un vero contributo allo sviluppo economico, sociale e politico di Verona. Volontari adulti e giovani, universitari e studenti delle scuole superiori saranno coinvolti in un percorso formativo che terrà conto delle loro sensibilità ma anche di quanto sia importante l’incontro tra generazioni diverse. Ad esempio gli studenti di undici istituti veronesi di scuola superiore destineranno il loro programma di scuola/ lavoro 2016-2017 alla realizzazione (ciascuno a seconda del proprio indirizzo di studi) di approfondimenti storici, artistici e di prodotti ad alto valore di innovazione e tecnologia (cortometraggi, applicazioni, realtà aumentata, ecc.), legati al percorso «Rinascere dall’acqua. Verona Aldilà del fiume».
Il progetto coinvolge simultaneamente persone e generazioni diverse: dai ragazzi del triennio di liceo e istituti professionali agli studenti universitari, dai liberi professionisti ai parroci, alle Istituzioni, Enti pubblici e altre realtà private, come agenzie, studi tecnici, formatori, docenti, architetti, giornalisti, attori, registi, disegnatori ed editori. Tutto ciò ha come obiettivo la valorizzazione del passaggio generazionale della cultura dai più anziani ai più giovani. Questo aspetto fondamentale si concretizza nella composizione trasversale delle squadre che accolgono i visitatori nelle chiese.
M anche i destinatari cui si rivolge il progetto, e in particolare la proposta di itinerario, appartengono ad almeno tre tipologie: il cittadino veronese, il turista e il pellegrino. Le spinte iniziali e i modi di apprezzare un luogo, infatti, possono essere differenti. Possono scaturire dalla semplice curiosità, da un interesse storico-artistico o, infine, da un’esigenza di tipo spirituale. Questi itinerari possono creare le condizioni in cui un qualsiasi turista possa essere anche “pellegrino”.
Destinatari e nello stesso tempo protagonisti attivi di questo progetto sono naturalmente, a cascata, tutte le realtà culturali, istituzionali e commerciali che sono presenti nell’area dell’itinerario e che beneficeranno della valorizzazione della zona, dell’afflusso di visitatori/clienti, e potranno farsi promotori, in pirma persona, della realizzazione di eventi e manifestazioni.