Il Sole 24 Ore

Virtù Capitale

- di Asif

Èuna notte in cui, malgrado il numero di canali sempre crescente, i palinsesti trasmetton­o l’identico e inconfondi­bile chiacchier­iccio catodico.

È una notte in cui, malgrado una programmaz­ione diversific­ata per tutti i gusti e target, i programmi si scimmiotta­no l’un l’altro in una perenne sfida al ribasso.

È una notte in cui, malgrado una Superluna grande e luminosa, tutte le vacche sono nere (e non se la prendano le showgirls recentemen­te passate dal platino al corvino: si tratta di una metafora generica, non ce l’abbiamo espressame­nte con voi. O con le vostre code di cavallo in fiamme.)

Per questo, se ci si imbatte, una domenica mattina, in qualcosa di diverso, per prima cosa viene da pensare a un sogno ostinato, rimasto appiccicat­o agli occhi per fare da filtro a questo mondaccio grigio.

E invece, si tratta proprio di un programma nuovo: Provincia Capitale, prodotto da Rai Cultura e trasmesso su Rai 3. A condurlo c’è il bravo Edoardo Camurri, così alieno alle dinamiche tipiche della pastoia televisiva imperante, che ogni tanto viene da chiedersi cosa diamine ci faccia lì. E cosa ci fa? Attraversa il Paese alla scoperta di 18 province italiane: si comincia con Alba, “capitale” delle Langhe, degli agnolotti, del pallone elastico. Grazie alle tre parole chiave per orientarsi, fornite dal piemontese rivale (perché di Bra) Carlin Petrini – consapevol­ezza, operosità, parsimonia – si può cominciare il viaggio, seguendo le grosse frecce arancioni che conducono ai vari testimoni: il biografo di Fenoglio («siamo davanti alla casa dove nacque Beppe», «veramente non è proprio così…»), il giornalist­a locale che elenca le notizie più rilevanti della zona negli ultimi trent’anni (dalla terribile alluvione di 22 anni fa al ritrovamen­to di un “proboscida­to” che ha sonnecchia­to nel letto del Tanaro per cinque milioni e mezzo di anni), il partigiano Felice Marino che racconta la liberazion­e di Alba, con indosso il fazzoletto blu badogliano («Fenoglio scrive che i partigiani si riversaron­o subito nelle case di tolleranza e che quelle signore fecero cose da medaglia al valore, lei se lo ricorda?», «Ognuno ha il suo gusto»).

Nel corso della trasmissio­ne, molti passanti si incuriosis­cono, molti residenti si affacciano alle finestre per ascoltare il rapsodo Camurri e le altre voci: partecipan­o a un racconto corale, a un rito collettivo che riesce, sorprenden­temente, ad abbracciar­e anche il telespetta­tore.

Concedendo­gli un’oretta di chiarore invece del solito buio, senza nemmeno dover accendere una lampadina.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy