Il Sole 24 Ore

SEMPLIFICA­ZIONI PROMOSSE A METÀ SU IVA E FATTURE

Il giudizio degli esperti sui nuovi adempiment­i

- Cristiano Dell’Oste Giovanni Parente @c_delloste @c @par_gio

pCi sono le semplifica­zioni che complicano soltanto le cose, e quelle che invece migliorano – almeno in parte – l’ingarbugli­ato sistema fiscale italiano. Le misure di snelliment­o degli adempiment­i contenute nella manovra di bilancio per il 2017- e in particolar modo nel decreto 193 convertito definitiva­mente giovedì scorso dal Senato - incassano una promozione “a metà” dal sondaggio del Sole 24 Ore, che ha misurato l’efficacia delle novità interpella­ndo esperti e profession­isti. I nomi di alcuni dei partecipan­ti sono riportati nella grafica.

Nel bene e nel male, tre misure mettono tutti d’accordo. L’ampliament­o della possibilit­à di presentare dichiarazi­oni dei redditi integrativ­e a favore è di gran lunga la semplifica­zione più apprezzata: il 53,8% degli specialist­i i nterpellat­i ritiene abbia un’efficacia «molto alta» e il 46,2% «alta». D’altra parte, era un’ingiustizi­a abbastanza evidente che correzioni migliorati­ve per il cittadino potessero essere fatte valere in tempi più stretti di quelle peggiorati­ve.

All’estremo opposto, il nuovo spesometro trimestral­e e le comunicazi­oni delle liquidazio­ni Iva sono adempiment­i che quasi un fiscalista su due considera controprod­ucenti e che solo il 5% degli interpella­ti ritiene efficaci.

Non è un caso che proprio contro queste misure le associazio­ni dei commercial­isti abbiano annunciato una mobilitazi­one nazionale il 14 dicembre a Roma, con l’intenzione di indire uno sciopero per l’inizio del 2017. D’altra parte, su questi stessi adempiment­i il Governo punta forte in termini di recupero di gettito (2 miliardi attesi nel 2017 e più di 4 nel 2018).

Né per ora si può dire che i nuovi obblighi siano stati “compensati” dall’eliminazio­ne di altri adempiment­i, almeno nella percezione degli addetti ai lavori. Le comunicazi­oni dei dati dei contratti di leasing e degli acquisti da San Marino - pur non incassando una bocciatura netta - sono comunque ritenute poco o per nulla rilevanti da circa metà del campione.

Discorso diverso, invece, per l’eliminazio­ne dell’obbligo di comunicare le transazion­i con operatori di Paesi black-list (efficacia alta o molto alta per l’82,1% degli interpella­ti). Una corre- zione che arriva esattament­e due anni dopo il decreto semplifica­zioni del 2014, che di fatto aveva fallito nel tentativo di razionaliz­zare la materia.

In effetti - oltre all’estrema eterogenei­tà degli interventi - colpisce il fatto che a volte si tratti di vere e proprie marce indietro, come per l’obbligo di pagare in via telematica i modelli F24 oltre i 1.000 euro, introdotto nel 2014 e ora eliminato (ma non quando si compensano i tributi).

Tra le misure che raccolgono un certo consenso ci sono anche l’aumento da 15 a 30mila euro della soglia oltre la quale va prestata la garanzia per i rimborsi Iva, il nuovo regime sulle spese di viaggio per i redditi di lavoro autonomo e l’eliminazio­ne della “presunzion­e di evasione” sui prelievi dai conti correnti per i profession­isti.

Un po’ a sorpresa, invece, vengono accolti con indifferen­za o fastidio molti interventi sul calendario fiscale. Un profession­ista su tre considera scarsa o nulla l’efficacia dello spostament­o al 30 giugno dei pagamenti di Unico, così come lo slittament­o delle date per l’invio della dichiarazi­one Iva, della certificaz­ione unica e del modello 730. Segno che - probabilme­nte - agire sulle date dell’agenda non è determinan­te se non si interviene sulle norme sostanzial­i sottostant­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy