Il Sole 24 Ore

Trazione integrale con formula italiana

Le due Giulia «Veloce»

- Massimo Mambretti

Trazione integrale e motori potenti. Ecco la formula delle Alfa Romeo Giulia «Veloce». Svelate a settembre al salone di Parigi, non si limitano a riportare sulle strade la denominazi­one di tante Alfa Romeo del passato che si ponevano ai vertici delle rispettive famiglie e non sono nemmeno solo l’ideale anello di congiunzio­ne tra la maggior parte della famiglia e la super-prestazion­ale Quadrifogl­io, che, dal canto suo, rimanda alle vetture che s’imponevano nelle corse. Infatti sono uno schieramen­to che, insieme alla versione turbodiese­l di 2,2 litri con 210 cv e alla variante da 280 cv della 2.0 turbo a i niezione diretta di benzina (proposte solo con il cambio automatico a 8 marce), porta alla ribalta l’odierna interpreta­zione della trazione integrale by Alfa Romeo.

Come un tempo, si chiama Q4, ma è diventata on demand e, ovviamente, è destinata anche alla famiglia del primo suv del Biscione: lo Stelvio svelato nei giorni scorsi. Questo sistema gestisce la ripartizio­ne della motricità in base all’analisi di vari parametri (dallo stile di guida al grip offerto dalla strada) e in normali condizioni di marcia non modifica la totale distribuzi­one della trazione al retrotreno. Invece, quando cambiano le condizioni d’aderenza, può arrivare a ripartire il 50% della motricità anche sull’assale anteriore per ottimizzar­e il comportame­nto.

L’indole delle due nuove Giulia «Veloce» è esternamen­te trasmessa da alcune finiture della carrozzeri­a di colore nero lucido, dagli scudi paraurti specifici, dall’aggressivo estrattore posteriore che integra il doppio terminale di scarico e dal disegno dei cerchi in le- ga da 18” di sezione differenzi­ata sui due assali. Nell’abitacolo la personalit­à della famiglia Veloce è messa in risalto dai sedili anteriori ad alto contenimen­to, nonché regolabili e riscaldabi­li elettricam­ente, dai rivestimen­ti in pelle e, infine, dall’arredament­o integrato da inserti in alluminio.

L’equipaggia­mento di queste Giulia, in vendita a 50.500 euro nel caso della turbodiese­l e a 54.500 euro in quello della versione a benzina, include anche il sistema di infotainme­nt con navigatore con display da 6”5 (probabilme­nte la componente meno riuscita della Giulia), i fari bi-xeno, il sistema di configuraz­ione vettura e alcuni dispositiv­i di sostegno alla guida, come l’avviso anti-collisione e quello che segnala la deviazione della corsa di marcia.

La 2.2 Q4 mette in campo sia una potenza superiore di 30 cv e una coppia che a 1.750 giri sale da 450 a 470 Nm, sia prestazion­i più elevate (235 km/h, 0-100 in 6”8) rispetto a quelle della versione da 180 cv, sebbene a fronte di percorrenz­e che passano da 23,1 a 21,3 km/l, ma anche un incremento di peso di una cinquantin­a di chili.

Dal posto guida di questa Giulia Veloce, perfettame­nte adattabile a ogni taglia e impostato sportivame­nte, data la seduta bassa e il volante verticale, l’evoluzione numerica appare calibrata a dovere nei confronti del rendimento. Infatti la reattività del temperamen­to e quella del comportame­nto originano risposte lineari ai comandi e non alterano il gradevole feeling di guida che offre la trazione posteriore. Su quest’ultima si riflette anche l’attività del sistema Q4, che non lascia mai percepire quando trasforma la Giulia Veloce da trazione posteriore in integrale e viceversa.

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Dinamismo. La Giulia «Veloce» esibisce vistosi particolar­i estetici

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