Il Sole 24 Ore

Piani anticipati su debito e avanzi

Gli effetti del decreto di Palazzo Chigi sulle intese regionali e nazionali per modificare gli obiettivi di bilancio Fino a cinque anni di tempo per «rientrare» dagli spazi finanziari aggiuntivi

- Anna Guiducci Patrizia Ruffini

pCalendari­o anticipato alla prima parte dell’anno, maggiore flessibili­tà nei tempi di recupero degli spazi ceduti/ricevuti e modalità attuative del potere sostitutiv­o dello Stato sono le novità principali contenute nel Dpcm sulle intese regionali e sui patti di solidariet­à nazionale discusso in Conferenza Unificata la settimana scorsa (e anticipato sul Sole 24 Ore di giovedì).

Il decreto dà attuazione all’articolo 10 della legge 243/2012, modificato dalla legge 164/2016, in materia di operazioni di investimen­to finanziate da debito e da utilizzi di avanzi di amministra­zione.

In base all’articolo 1, comma 3, del decreto, gli enti possono effettuare in autonomia le operazioni di investimen­to attraverso ricorso al debito e mediante l’utilizzo dei risultati di amministra­zione nel rispetto del proprio saldo di finanza pubblica. Questa disposizio­ne chiarisce l’ambito di applicazio­ne del decreto, che è dunque riservato alle ulteriori operazioni di investimen­to (finanziate con debito e utilizzo avanzo) che si configuran­o come non compatibil­i con i vincoli di finanza pubblica del singolo ente.

L’attuazione del nuovo sistema di intervento della regione sul pareggio di bilancio richiede tuttavia il rispetto di un preciso calendario. Entro il termine perentorio del 15 febbraio 2017 (15 gennaio a regime) la regione deve pubblicare l’avviso sul proprio sito istituzion­ale ed entro il successivo 31 marzo (28 febbraio a regime) occorre che sia avviato il mercato degli scambi di spazi finanziari con la raccolta di richieste e cessioni. Entro il 30 aprile 2017 (31 marzo a regime) le regioni concludono le intese con l’attribuzio­ne di spazi finanziari, dando priorità ai Comuni con meno di mille abitanti e agli enti che dispongono di progetti esecutivi e presentano la maggiore incidenza del fondo cassa rispetto alla quota vincolata o libera del risultato di amministra­zione.

Gli enti che si scambiano spazi finanziari indicano i tempi e le modalità di migliorame­nto/peggiorame­nto del saldo negli anni successivi, da due a cinque, con il limite del primo anno che non può superare il 50%.

Le regioni possono mettere a disposizio­ni spazi finanziari del proprio territorio per favorire investimen­ti nei settori strategici, senza prevedere la restituzio­ne negli anni successivi.

Gli enti beneficiar­i sono obbligati a rendiconta­re gli investi- menti effettuati a valere sugli spazi al sistema di monitoragg­io opere pubbliche della banca dati unitaria delle amministra­zioni pubbliche. Il decreto prevede anche le modalità attuative del potere sostitutiv­o in caso di inerzia nell’avviare l’intesa da parte delle regioni.

Le richieste/offerte non soddisfate dai mercati regionali possono avvalersi del patto di solidariet­à nazionale. Entro il 1° giugno il Mef avvia l’iter per la raccolta delle cessioni e richieste di spazi finanziari finalizzat­i a investimen­ti da realizzare attraverso l’utilizzo dei risultati di amministra­zione e il ricorso al debito. Le richieste/offerte devono essere presentate entro il 30 giugno; en- tro il 15 luglio gli enti conoscono le distribuzi­oni, che avvengono seguendo gli stessi criteri previsti per i patti regionali.

Il sistema di rientro prevede che l’obiettivo di saldo degli enti che cedono/acquisisco­no sia migliorato/peggiorato nel biennio successivo in quote uguali. Sono replicati gli oneri di trasmetter­e le informazio­ni relative agli investimen­ti consentiti dal patto nazionale alla Bdap. Con il nuovo sistema, in un contesto di programmaz­ione finanziari­a anticipata con l’approvazio­ne del bilancio di previsione entro il 28 febbraio, gli enti dovrebbero cercare di ottimizzar­e gli spazi finanziari, in modo da ridurre al minimo l’overshooti­ng.

L’APPLICAZIO­NE Il meccanismo serve a regolare la spesa in conto capitale finanziata da debito o avanzi di amministra­zione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy