DA VALUTARE L’OPERA PRESTATA DALL’AGENZIA
Stavo cercando una casa in affitto da privati, insieme con altre due amiche, per frequentare un corso universitario. Al terzo appuntamento si è presentata una signora, qualificandosi come mediatrice incaricata da parte del proprietario di casa, rappresentando anche che l’aveva contattato l’agenzia immobiliare e che all’agenzia toccava una mensilità solo perchè ci aveva messo in contatto. Successivamente abbiamo firmato il contratto di locazione alla presenza di questa signora e chiarendo che il contratto era a nome del proprietario, perchél’agenzia non c’entra con il contratto stesso. Adesso l’agenzia immobiliare insiste nel chiedere il compenso, mi potete aiutare a capire chi ha ragione? L’agenzia insiste nel dire anche che la signora di 80 anni, che ci ha mostrato l’appartamento e fatto firmare il contratto, sia una sua collaboratrice, e pertanto che vada pagata. È giusto tutto questo?
Il Codice civile definisce mediatore colui che mette in contatto due o più persone per la conclusione di un affare (articolo 1754). Il mediatore matura il diritto alla provvigione quando l’affare è concluso, con e per il suo intervento (articolo 1755). La norma impone quindi un nesso causale tra l’attività mediatoria e la conclusione dell’affare. Nella fattispecie andrà valutato se l’opera dell’agenzia e dei suoi collaboratori sia stata funzionale alla stipula del contratto di locazione, anche eseguendo una semplice telefonata, purché utile a segnalare e sottoporre a coloro che lo ricercavano l’appartamento poi assunto in locazione. In altre parole, bisogna capire se la mediazione costituisce l’antecedente indispensabile e, quindi, idoneo a realizzare l’interesse di entrambe le parti a concludere un rapporto a locazione (Tribunale di Bologna, 12 marzo 2010).