UN MANDATO ALL’ARCHITETTO PER LA SELEZIONE DI IMMOBILI
Sono un architetto iscritto all’Ordine. Un cliente mi chiede di svolgere una consulenza immobiliare, selezionando immobili in vendita o in affitto rispondenti alle sue richieste, e valutando come tecnico gli eventuali lavori e costi di ristrutturazione, nonché gli aspetti di conformità catastale e urbanistica. La prestazione viene ricompensata una volta espletato l’incarico di ricerca, indipendentemente dal fatto che il cliente concluda o meno l’affare: la presentazione dell’eventuale offerta di acquisto o affitto e la mediazione tra le parti vengono peraltro curate dall’agente immobiliare che promuove l’immobile. Esiste un esplicito divieto a eseguire questo genere di consulenze, dal momento che la prestazione è finalizzata alla selezione di immobili specifici per il cliente, sfruttando le competenze tecniche che contraddistinguono un architetto?
Sulla base delle indicazioni fornite nel quesito, si ritiene che l’architetto possa ottenere un mandato dal cliente per la selezione di immobili in vendita, di cui dev’essere valutata la conformità catastale e urbanistica, nonché la necessità di interventi di ristrutturazione, con indicazione del relativo costo. Non si ritiene che in tal caso l’architetto stia svolgendo attività di intermediazione immobiliare, che è invece riservata ad agenti immobiliari professionali e abilitati, iscritti alla Camera di commercio. La sua attività, infatti, non è necessariamente finalizzata all’acquisto dell’immobile, e per questo egli viene retribuito indipendentemente dalla conclusione dell’affare.