Sì della Camera alla manovra, passa al Senato a saldi invariati
Renzi: abbiamo molti elementi di garanzia, un governo c’è sempre - «30-50 euro in più alle pensioni minime»
Bartoloni, Galimberti, Milano, Mobili, Patta, Pesole, Prioschi, Trovati
pNessun rischio di esercizio provvisorio. La legge di bilancio sarà approvata nei tempi previsti, ossia entro il 31 dicembre come tutti gli anni. Matteo Renzi, accompagnato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, convoca una conferenza stampa a Palazzo Chigi per sottolineare il passaggio del via libera della Camera alla legge di bilancio( e infatti la notizia del sì dei deputati con 290 voti a favore e 118 contro arriva mentre l’incontro con i giornalisti è in corso ). Ma tra il« sì» della Camera e il «sì» del Senato c’ è dimezzo il referendum del 4 dicembre sulla riforma del Senato e del Titolo V. E se a vincere sarà il No, le eventuali dimissioni di Ren zie item piperlaform azione di un nuovo governo non rischierebbero comunque di mandare il Paese in esercizio provvisorio? «Al Senato che cosa accadrà? L’attività parlamentare va avanti e il Senato ha tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli la legge di bilancio - dice il premier rispondendo alla domanda del Sole 24 Ore -. Il fatto di aver approvato prima del referendum il Ddl alla Camera è un elemento di serietà che spero verrà apprezzato da tutti».
Quindi nessun esercizio provvisorio. E, da quanto si può dedurre dalle sue parole, Renzi esclude anche l’ipotesi di chiudere subito dopo il voto del 4 dicembre la partita della legge di bilancio, confermando cioè tramite voto di fiducia il testo uscito dalla Camera, per aprire la crisi subito dopo: «Per quanto riguarda il merito delle singole misure, anche per quelle rimaste fuori, il Senato ha tutto il tempo per proseguire l’esame...». E ancora: «Il sistema istituzionale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c’è sempre: politico, tecnico, iper-politico, ipertecnico. Faremo di tutto perché l’Italia sia in condizioni di affrontare le sfide. Certo che se l’Italia approverà la riforma istituzionale il Paese sarà più forte».
Nella presentazione della manovra dopo il voto della Camera c’è spazio per ripassare in rassegna tutte le misure principali, a cominciare dal rilancio di iper e super am- mortamenti al pacchetto previdenziale riassunto dai «30-50 euro in più alle pensioni più basse». E c’è anche spazio per fare il punto sulla situazione della finanza pubblica in questa tornata stretta tra legge di bilancio e referendum. Il compito è toccato al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha rimarcato le valutazioni con cui l’Ocse «giudica appropriata l’impostazione moderatamente espansiva data dal governo ai vincoli di finanza pubblica, e sottolinea l’importanza della crescita per creare nuovo spazio fiscale». In questo quadro, i giudizi sul debito definito «sostenibile» dal presidente della Bce Mario Draghi e «in discesa» secondo i calcoli Ocse sono rilanciati come buone notizie di cui tener conto dal tito- lare dell’Economia.
Sul piano politico, Renzi sembra intenzionato ad andare fino in fondo e presentare le proprie dimissioni in caso di vittoria del No, ma questo significa solo che in tempi brevi si potrà formare un altro governo in grado di approvare la legge di bilancio entro la fine dell’anno. Il nome che in questo scenario si fa di più in ambienti parlamentari è quello del ministro Padoan, figura che rassicurerebbe i mercati e l’Europa e di certo gradita a Renzi, il quale resterebbe nel frattempo alla guida del Pd per preparare il congresso prima e le elezioni politiche subito dopo. Entro l’estate. Resta questo lo schema in casa renziana, e al momento è esclusa anche l’ipotesi di un reincarico: Renzi potrebbe accettarlo - spiegano i suoi - solo se non emergessero altre alternative e solo con l’obiettivo di “aggiustare” la legge elettorale per rendere il più possibile uniformi i sistemi di Camera e Senato ed andare al voto, appunto, entro l’estate. Naturalmente c’è anche lo scenario positivo, dal punto di vista del premier e del governo, ossia la possibilità che vinca il Sì (Renzi punta molto sul voto degli italiani all’estero e sul voto dei milioni di italiani in patria che dichiarano di voler andare a votare ma ancora non hanno deciso come). E qui Renzi fa per la prima volta un’affermazione importante: «Se vince il Sì occorre continuare a lavorare tutti insieme in una logica di fare un servizio al Paese». Anche in caso di vittoria del Si, e forse a maggior ragione, occorrerà ricucire le fratture di un Paese diviso per mesi sulla Carta fondamentale.
SE VINCE IL NO Il premier sembra intenzionato a presentare le dimissioni in caso di vittoria del No. Servirebbe un altro governo per approvare la legge di bilancio