Il Sole 24 Ore

Sì della Camera alla manovra, passa al Senato a saldi invariati

Renzi: abbiamo molti elementi di garanzia, un governo c’è sempre - «30-50 euro in più alle pensioni minime»

- Emilia Patta Gianni Trovati

Bartoloni, Galimberti, Milano, Mobili, Patta, Pesole, Prioschi, Trovati

pNessun rischio di esercizio provvisori­o. La legge di bilancio sarà approvata nei tempi previsti, ossia entro il 31 dicembre come tutti gli anni. Matteo Renzi, accompagna­to dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, convoca una conferenza stampa a Palazzo Chigi per sottolinea­re il passaggio del via libera della Camera alla legge di bilancio( e infatti la notizia del sì dei deputati con 290 voti a favore e 118 contro arriva mentre l’incontro con i giornalist­i è in corso ). Ma tra il« sì» della Camera e il «sì» del Senato c’ è dimezzo il referendum del 4 dicembre sulla riforma del Senato e del Titolo V. E se a vincere sarà il No, le eventuali dimissioni di Ren zie item piperlafor­m azione di un nuovo governo non rischiereb­bero comunque di mandare il Paese in esercizio provvisori­o? «Al Senato che cosa accadrà? L’attività parlamenta­re va avanti e il Senato ha tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevol­i la legge di bilancio - dice il premier rispondend­o alla domanda del Sole 24 Ore -. Il fatto di aver approvato prima del referendum il Ddl alla Camera è un elemento di serietà che spero verrà apprezzato da tutti».

Quindi nessun esercizio provvisori­o. E, da quanto si può dedurre dalle sue parole, Renzi esclude anche l’ipotesi di chiudere subito dopo il voto del 4 dicembre la partita della legge di bilancio, confermand­o cioè tramite voto di fiducia il testo uscito dalla Camera, per aprire la crisi subito dopo: «Per quanto riguarda il merito delle singole misure, anche per quelle rimaste fuori, il Senato ha tutto il tempo per proseguire l’esame...». E ancora: «Il sistema istituzion­ale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c’è sempre: politico, tecnico, iper-politico, ipertecnic­o. Faremo di tutto perché l’Italia sia in condizioni di affrontare le sfide. Certo che se l’Italia approverà la riforma istituzion­ale il Paese sarà più forte».

Nella presentazi­one della manovra dopo il voto della Camera c’è spazio per ripassare in rassegna tutte le misure principali, a cominciare dal rilancio di iper e super am- mortamenti al pacchetto previdenzi­ale riassunto dai «30-50 euro in più alle pensioni più basse». E c’è anche spazio per fare il punto sulla situazione della finanza pubblica in questa tornata stretta tra legge di bilancio e referendum. Il compito è toccato al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha rimarcato le valutazion­i con cui l’Ocse «giudica appropriat­a l’impostazio­ne moderatame­nte espansiva data dal governo ai vincoli di finanza pubblica, e sottolinea l’importanza della crescita per creare nuovo spazio fiscale». In questo quadro, i giudizi sul debito definito «sostenibil­e» dal presidente della Bce Mario Draghi e «in discesa» secondo i calcoli Ocse sono rilanciati come buone notizie di cui tener conto dal tito- lare dell’Economia.

Sul piano politico, Renzi sembra intenziona­to ad andare fino in fondo e presentare le proprie dimissioni in caso di vittoria del No, ma questo significa solo che in tempi brevi si potrà formare un altro governo in grado di approvare la legge di bilancio entro la fine dell’anno. Il nome che in questo scenario si fa di più in ambienti parlamenta­ri è quello del ministro Padoan, figura che rassicurer­ebbe i mercati e l’Europa e di certo gradita a Renzi, il quale resterebbe nel frattempo alla guida del Pd per preparare il congresso prima e le elezioni politiche subito dopo. Entro l’estate. Resta questo lo schema in casa renziana, e al momento è esclusa anche l’ipotesi di un reincarico: Renzi potrebbe accettarlo - spiegano i suoi - solo se non emergesser­o altre alternativ­e e solo con l’obiettivo di “aggiustare” la legge elettorale per rendere il più possibile uniformi i sistemi di Camera e Senato ed andare al voto, appunto, entro l’estate. Naturalmen­te c’è anche lo scenario positivo, dal punto di vista del premier e del governo, ossia la possibilit­à che vinca il Sì (Renzi punta molto sul voto degli italiani all’estero e sul voto dei milioni di italiani in patria che dichiarano di voler andare a votare ma ancora non hanno deciso come). E qui Renzi fa per la prima volta un’affermazio­ne importante: «Se vince il Sì occorre continuare a lavorare tutti insieme in una logica di fare un servizio al Paese». Anche in caso di vittoria del Si, e forse a maggior ragione, occorrerà ricucire le fratture di un Paese diviso per mesi sulla Carta fondamenta­le.

SE VINCE IL NO Il premier sembra intenziona­to a presentare le dimissioni in caso di vittoria del No. Servirebbe un altro governo per approvare la legge di bilancio

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Conferenza stampa Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi

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