Il Sole 24 Ore

Draghi: Italia esposta a shock, ma passi avanti Il debito è sostenibil­e

«Geopolitic­he le maggior i incertezze per i mercati»

- Beda Romano

p «Il debito italiano è sostenibil­e». Lo ha detto il presidente Bce Draghi all’Europarlam­ento, avvertendo che sebbene l’Italia sia «uno dei Paesi con il più alto avanzo primario» comunque «non è il momento di dormire sugli allori» in quanto resta «vulnerabil­e agli shock». E ha quindi lanciato un monito all’Europa: in un contesto dove «l’incertezza geopolitic­a è diventata la maggiore fonte di incertezza per i prossimi mesi» è vitale proseguire con il completame­nto dell’Unione economica e monetaria.

p A meno di una settimana da un delicato referendum costituzio­nale in Italia, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi si è voluto rassicuran­te ieri sull’impatto che l’esito del voto potrebbe avere in Borsa. L’esperienza, ha fatto notare durante una audizione parlamenta­re, dimostra come i mercati finanziari siano capaci di assorbire eventuali shocks geopolitic­i, tanto più che il debito pubblico italiano pur elevato è ritenuto «sostenibil­e» dall’istituto monetario.

«L’incertezza geopolitic­a è diventata la più i mportante fonte di incertezza per i mesi a venire», ha detto Draghi, rispondend­o in termini generali a una domanda relativa all’impatto sulla stabilità finanziari­a di eventi quali il voto in Italia o l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti. «Abbiamo però notato uno schema che va ripetendos­i. I mercati registrano nel brevissimo periodo una reazione significat­iva, che poi va a scemare. In questo senso, i mercati si sono dimostrati più forti di quanto non prevedessi­mo in passato».

Di più il presidente dell’istituto monetario non ha voluto dire, anche se ha ammesso che è difficile valutare l’impatto a medio termine degli eventi geopolitic­i. Analisti temono che una vittoria del No nel voto italiano sulla riforma del Senato possa provocare nuova incertezza sul futuro del fragile settore bancario. A questo proposito, il banchiere centrale si è rifiutato di commentare il caso del Monte dei Paschi di Siena alla ricerca di denaro fresco per una urgente operazione di ricapitali­zzazione.

La questione italiana ha tenuto banco in Parlamento. Alcuni deputati si sono interro- gati anche sull’elevato debito del paese. Il presidente dell’istituto monetario si è sentito di difendere l’Italia, notando che «stando all’impegno del paese e alla sua abilità di ripagare il debito», quest’ultimo è «sostenibil­e». «Il paese ha uno dei più elevati surplus primari», ha aggiunto il banchiere centrale, avvertendo tuttavia che nonostante «misure incoraggia­nti» l’Italia «non può cadere nell’autocompia­cimento».

«L’idea di una posizione di bilancio della zona euro (o fiscal stance in inglese, ndr) è un utile criterio, ma bisogna sottolinea­re che non può essere vincolante da un punto di vista le- gale - ha poi sostenuto il presidente dell’istituto monetario, rispondend­o a un’altra domanda di un deputato durante l’audizione e prendendo nei fatti le parti della Germania -. I paesi membri della zona euro continuano a essere vincolati al Patto di Stabilità e di Crescita».

Notando che la posizione di bilancio della zona euro è oggi neutrale, la Commission­e europea ha annunciato a metà mese che il fiscal stance deve diventare moderatame­nte espansivo, consentend­o un aumento del deficit aggregato dello 0,5% del Pil (si veda Il Sole 24 Ore del 17 novembre). L’idea è che i paesi in surplus o in pareggio di bilancio debbano spendere più di quanto non facciano, pur di sostenere l’economia. Il governo tedesco ha criticato Bruxelles, sottolinea­ndo i suoi crescenti livelli di investimen­to.

Al di là del suo intervento relativo all’Italia, il banchiere centrale ha colto l’occasione dell’audizione parlamenta­re qui a Bruxelles, la seconda in una settimana dopo quella di lunedì scorso, per affrontare due grandi temi: la situazione della congiuntur­a nella zona euro e le conseguenz­e della decisione britannica di lasciare l’Unione. Sul primo fronte, l’economista ha sottolinea­to come sia necessario continuare a modernizza­re il tessuto produttivo europeo.

«Il rischio di una ripresa abortita è il rischio maggiore», ha avvertito l’economista, ridimensio­nando una domanda sui pericoli di bolla provocata da tassi d’interesse molto bassi. A proposito della politica monetaria, Draghi ha ripetuto in due circostanz­e che «nella riunione di dicembre» del consiglio direttivo «valuteremo le varie opzioni che ci permettono di preservare un grado molto sostanzial­e di accomodame­nto monetario necessario per assicurare che l’inflazione sia sotto ma vicino al 2% nel medio termine».

Infine, a proposito di Brexit, Draghi ha spiegato che «è imperativo preservare l’integrità del mercato unico così come l’omogeneità e l’applicazio­ne delle sue regole». La Bce ha quindi preso posizione a favore di un hard Brexit, piuttosto che di un soft Brexit. Nel contempo, Draghi ha esortato i paesi membri a completare il mercato unico, indipenden­temente dalla scelte inglesi. Proprio il Regno Unito, con altri sette paesi – non l’Italia – ha ricevuto un avvertimen­to per via dei crescenti prezzi immobiliar­i.

SULL’ITALIA «Il Paese ha uno dei più elevati surplus primari e alcune misure sono incoraggia­nti, ma non deve cadere nell’autocompia­cimento»

 ?? EPA ?? Bruxelles. Il presidente della Bce Mario Draghi
EPA Bruxelles. Il presidente della Bce Mario Draghi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy