Il Sole 24 Ore

Palazzo Madama deciderà su banche, Ilva ed ecobonus

- M. Mo. G. Tr.

Il passaggio in Senato della legge di Bilancio sarà condiziona­to inevitabil­mente dall’esito del referendum costituzio­nale di domenica prossima. I temi da affrontare non mancano, dalle banche ai bonus edilizi per i condomini, dagli enti locali ai bilanci semplifica­ti per le imprese, dai fondi per la Asl di Taranto ai giochi, solo per ricordarne alcuni.

Le banche, ad esempio, stralciate sia dalla manovra sia dal decreto fiscale già convertito in legge dal Parlamento, potrebbero trovare un pacchetto di misure ad hoc. A partire dalla possibilit­à per gli istituti di credito di spalmare su più anni gli oneri dei contributi addizional­i al Fondo di risoluzion­e che ha preso in carico Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrar­a. Un intervento sollecitat­o da Bankitalia, che il Governo deve affrontare entro fine anno per il rifinanzia­mento del Fondo. Secondo le attese, appare difficile far recuperare al Fondo 1,8 miliardi con cui il Governo aveva ricapitali­zzato le banche ponte.

A palazzo Madama si parlerà anche di bonus edilizi, perché l’articolo 2 del Ddl non è entrato nel dibattito di Montecitor­io. I costi delle modifiche su cui il Governo è pronto a ragionare si aggirano sui 300-400 milioni; tra le ipotesi c’è quella di estendere l’eco e il sisma bonus nei condomini alle bonifiche dell’amianto e agli interventi per il fotovoltai­co, mettendoli a disposizio­ne anche degli incapienti con la possibilit­à di cedere il credito d’imposta anche alle banche oltre che ai fornitori.

Atteso al Senato anche l’emendament­o del Governo, presentato e poi ritirato, sul riallineam­ento dell’Ires e dell’Irap ai nuovi principi contabili nazionali. Una semplifica­zione per gli adempiment­i di circa un milione di imprese che altrimenti sarebbero costrette a un doppio binario per la gestione delle poste fiscali e civilistic­he.

Ancora da affrontare anche la questione dei fondi per la sanità a Taranto che ha sollevato un’aspra polemica dopo lo stop a un emendament­o che destinava 50 milioni per l’emergenza sanitaria della Asl della città dell’Ilva. Una vicenda su cui ha preso posizione il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che ha annunciato la sua partecipaz­ione sabato a Roma a una manifestaz­ione indetta dai «Genitori Tarantini» sotto Palazzo Chigi. «Tutto quel che serve per Taranto lo faremo - ribatte - , ma trovo la polemica strumental­e e lo conferma il sit in organizzat­o nel giorno del silenzio elettorale», ha comunque commentato l’inquilino di Piazza Colonna.

Tra i capitoli ancora aperti, quello della ripartizio­ne dei fondi per gli enti locali, dopo che i Comuni hanno comunque ottenuto misure importanti come il rilancio sugli investimen­ti, la proroga a fine anno per la nota di aggiorname­nto al Dup e la conferma di rinegoziaz­ione mutui e anticipazi­one di cassa fino a 5/12 delle entrate. Il governo ha spiegato che la soluzione sarà definita al termine del confronto con gli amministra­tori. Dovrebbero­infine essere affrontati al Senato, a partire dalla prossima settimana, anche le modifiche su giochi (si veda Il Sole 24 Ore di sabato) e su emittenti locali che, come aveva dichiarato il viceminist­ro all’Economia Enrico Morando, dovrebbero beneficiar­e dell’extragetti­to del canone Rai in bolletta.

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