Il Sole 24 Ore

Contributi alle casse cumulabili con versamenti ad altre gestioni

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Per i profession­isti iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps dovrebbe essere finito il balletto sui contributi da versare. Il disegno di legge di bilancio prevede che dall’anno prossimo l’aliquota sia, in via definitiva, al 25% rispetto al 27% attuale. A differenza di quanto avvenuto nel recente passato, non si interviene quindi con un provvedime­nto di portata temporanea per bloccare l’aumento dell’aliquota, che in base alla legge 92/2012 sarebbe dovuto arrivare al 33% nel 2018 così da equipararl­o a quello dei lavoratori dipendenti. Il provvedime­nto riguarda circa 280mila profession­isti con partita Iva senza obbligo di iscrizione a un albo e di contribuzi­one al rispettivo ente previdenzi­ale. Secondo quanto illustrato dal sottosegre­tario Tommaso Nannicini, un’aliquota al 25% garantisce al lavoratore autonomo lo stesso tasso di sostituzio­ne del 70-80% raggiunto da un dipendente con il 33 per cento.

Per i profession­isti iscritti alle relative Casse di previdenza, invece, la novità più rilevante è la possibilit­à di cumulare, secondo le nuove regole previste nella legge di Bilancio, i contributi versati nelle Casse di previdenza dei profession­isti con quelli conferiti in altre gestioni. Se il quadro normativo verrà approvato definitiva­mente, i profession­isti potranno sommare i vari contributi, anche se hanno già maturato il diritto alla pensione in una delle gestioni, senza oneri, e beneficiar­e così di una pensione calcolata pro quota, con le rispettive regole, dalle diverse gestioni coinvolte. I requisiti previdenzi­ali e contributi­vi da raggiunger­e saranno però quelli previsti per la generalità dei lavoratori: 67 anni e 7 mesi per il trattament­o di vecchiaia o 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) per l’anticipata.

Sul versante fiscale, per i profession­isti è confermato il superammor­tamento al 150% su beni hi-tech, mentre per le imprese a contabilit­à semplifica­ta debutta il principio di cassa per la tassazione dei redditi.

Il Ddl di bilancio apre poi alla possibilit­à di emettere la nota di credito Iva, nel caso di mancato pagamento per procedure concorsual­i, solo alla conclusion­e della procedura. Per gli imprendito­ri individual­i, snc e sas, al via l’imposta sul reddito d’impresa, che si calcola sugli utili trattenuti in azienda (aliquota unica Ires) al 24 per cento.

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