Il Sole 24 Ore

Berlusconi: «Dopo il 4 decido se restare in politica»

«Leader? Per ora ho in mente me stesso - Le primarie senza regole sono una farsa»

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p «Dopo il 4 dicembre deciderò se continuare o lasciare la politica». Silvio Berlusconi, ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianc­a, ennesima puntata della maratona televisiva che negli ultimi giorni lo ha visto protagonis­ta, pare lasciare appesa all’esito del referendum la sua permanenza alla guida di Forza Italia. Ma è un lampo, passato il quale torna subito a chiarire il suo rientro in campo: «Il mio senso di responsabi­lità nei confronti dei cittadini e degli azzurri mi fa sentire necessaria una mia presenza». Ed esclude l’esistenza di altri leader in grado di guidare la coalizione di centrodest­ra, fuori dalla quale - affonda - Giorgia Meloni e Matteo Salvini sarebbero «irrilevant­i»: «Per il mo- mento ho in mente me stesso. Come si può paragonare la mia esperienza imprendito­riale e politica rispetto a chi esperienza non ha?».

L’ex Cavaliere respinge ancora una volta l’ ipotesi primarie, caldeggiat­a da Lega, F di, fitti ani enons cartata anche da una parte degli azzurri, come il governator­e ligure Giovanni Toti: «Se fossero regolate da una legge non ho nulla da dire, ma le primarie come le ha fatte il Pd sono una farsa. Non parteciper­ei perché sarebbero truccate». Berlusconi bolla come «una bufala» la voce che lo vorrebbe contrario soltanto in apparenza alla riforma costituzio­nale, che torna a definire «inaccettab­ile». Ma il punto, per il futuro del centrodest­ra, resta comunque lo scenario post referendum. Il numero uno di Forza Italia ribadisce la disponibil­ità a sedersi a un tavolo per modificare la legge elettorale, anche se il premier Matteo Renzi dovesse lasciare Palazzo Chigi: «Se non ci sarà lui ci sarà il Pd». Una replica al presidente del Consiglio, che sul tavolo gli aveva risposto: «Se vince il no ci troverà D’Alema e Grillo».

Intanto è maretta anche nella Lega, dopo che il fondatore Umberto Bossi ha benedetto il ritorno di Berlusconi e chiesto un cambio di guardia al vertice del Carroccio. «Io guardo avanti», ha reagito Salvini. «Non sono nostalgico del passato. E in caso di vittoria del no facciamo votare gli italiani».

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