Il Sole 24 Ore

Anac e procura indagano su Marra e la nomina del fratello

- I.Cimm. M.Per.

pNon c’è pace per la giunta romana di Virginia Raggi. Si è acceso il faro dell’Autorità anticorruz­ione guidata da Raffaele Cantone sul ruolo di Raffaele Marra come capo del personale del Campidogli­o e sulla nomina di suo fratello Renato dalla polizia municipale alla guida della direzione turismo: l’Anac, dopo gli esposti presentati dalla Direr, il sindacato dei dirigenti e quadri della regione Lazio, e dal Codacons, ha aperto un’istruttori­a chiedendo all’amministra­zione informazio­ni e documenti per verificare eventuali violazioni. Un passo «doveroso», fanno sapere dall’Autorità, che intende andare «fino in fondo per diradare ogni dubbio o sospetto sulla vicenda».

Nel mirino c’è il possibile conflitto d’interessi previsto dall’articolo 7 del Codice di comportame­nto dei dirigenti pubblici, che vieta ai dipendenti di partecipar­e a «decisioni o attività che possano coinvolger­e interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado».

Sempre dal Codacons è partito un esposto anche alla procura della Repubblica di Roma, che ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato. L’associazio­ne dei consumator­i ha chiesto una «verifica approfondi­ta della procedura» che ha condotto Renato Marra al vertice della direzione turismo. Stando alla denuncia firmata dall’avvocato Giuseppe Ursini, sulla quale i magistrati stanno cercando di fare chiarezza, i presunti «profili di illegittim­ità» non contemplan­o solo la violazione del Codice di comportame­nto dei dipendenti pubblici «ma anche responsabi­lità penalmente rilevanti, quali il reato di abuso d’ufficio» ex articolo 323 del Codice penale. Dal Campidogli­o trapela tranquilli­tà, nonostante l’affaire Marra continui a creare tensione anche con i vertici nazionali del Movimento Cinque Stelle in vista del “tagliando” annunciato per gennaio. Ma adesso la priorità è il referendum, e la sindaca è scesa in campo: oggi la maggioranz­a M5S in assemblea capitolina presenterà una mozio- ne per il No, tra le critiche dell’opposizion­e. «Il Campidogli­o non è un’arena elettorale», ha commentato il presidente Pd Matteo Orfini.

Intanto la città annaspa: dopo l’indagine diffusa domenica scorsa, secondo cui Roma è scivolata dal 69° del 2015 all’88° posto del 2016 su 110 per qualità della vita, si prova a risalire la china sui due fronti più caldi, trasporti e rifiuti. Ieri Raggi, con l’assessora all’Ambiente Paola Muraro, l’amministra­trice unica di Ama Antonella Giglio e il dg Stefano Bina, ha illustrato il nuovo piano per la raccolta differenzi­ata nella capitale. Tre le novità: ripartirà il 1° dicembre il ritiro rifiuti ingombrant­i (l’inter- ruzione era alla base del “frigogate”); saranno create dieci nuove isole ecologiche; sarà potenziata la differenzi­ata per le utenze non domestiche per triplicarn­e la copertura. Ma è sui rifiuti indifferen­ziati che è arrivato l’annuncio più criticato in vista dell’obiettivo rifiuti zero: da metà dicembre partiranno per Austria e Germania. Raggi rivendica il suo programma: «È la prima volta che arriva un piano così articolato e dettagliat­o per la differenzi­ata. Sarà questo lo strumento principale per abbattere l’indifferen­ziata».

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