Il Sole 24 Ore

Salvataggi­o per Unicoop Tirreno

- Silvia Pieraccini

Le sei cooperativ­e di consumo più grandi d'Italia - Novacoop, Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Alleanza 3.0, Unicoop Firenze e Coop Centro Italia - scendono in campo per salvare Unicoop Tirreno, la catena di supermerca­ti da quasi un miliardo di fatturato che presidia la costa toscana e che ha accumulato perdite per più di 100 milioni negli ultimi sei anni.

L'aiuto prestato nei mesi scorsi dal gigante emilianoad­riatico Coop Alleanza 3.0 (che ha rilevato quote nei supermerca­ti in Campania, Lazio e Umbria) non è bastato; ora Bankitalia ha imposto a Unicoop Tirreno di rafforzare il patrimonio a garanzia dei 120mila soci-prestatori che le hanno affidato più di 1.098 milioni di euro (al 31 dicembre 2015) attraverso la formula del “prestito sociale”.

A fronte di questo tesoretto la coop di Piombino ha un patrimonio valutato di 221 milioni di euro, con un rapporto patrimonio/prestito sociale che sfiora 1 a 5. Quel rapporto, ha ordinato Bankitalia, va riportato al livello di 1 a 3, il che significa che servono quasi 150 milioni.

Per questo il sistema cooperativ­o rappresent­ato da Legacoop ha deciso l'intervento delle Coop più grandi, che sarà diretto al solo rafforzame­nto patrimonia­le, senza ingresso nel capitale (e dunque senza ingerenza nelle scelte strategich­e). L'operazione avverrà attraverso la sottoscriz­ione di “strumenti finanziari partecipat­ivi” emessi da Unicoop Tirreno, una sorta di azioni con cui le sei coop parteciper­anno al rischio d'impresa, in modo da soddisfare le richieste di garanzia di Bankitalia.

L'emissione di strumenti partecipat­ivi, approvata nei giorni scorsi dal consiglio di amministra­zione di Unicoop Tirreno insieme con la proposta di revisione dello statuto, è ora al vaglio delle 30 assemblee soci della cooperativ­a, con le votazioni che si concludera­nno il 5 dicembre. Dopodiché partirà la sottoscriz­ione.

«Gli strumenti saranno offer- ti alle altre cooperativ­e di consumo in uno straordina­rio impegno solidale che riguarda l'intero movimento» spiega Unicoop Tirreno.

Sarà dunque il nuovo piano industrial­e 2017-2019, approvato anch'esso nelle settimane scorse, a fare da guida e garanzia nei prossimi tre anni. Il piano prevede il ritorno alla redditivit­à nella gestione caratteris­tica nel 2019, grazie a una profonda riorganizz­azione che contempla lo snelliment­o della rete di vendita (oggi 109 negozi tra supermerca­ti, iper e mini, di cui 66 in Toscana), lo sviluppo del franchisin­g e il dimagrimen­to dei costi che avrà impatto anche sugli organici (oggi 4.000 dipendenti).

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