Conbipel, più welfare e diritti
Festivi volontari, turni extra recuperati con banca ore e permessi
Primo contratto integrativo per Conbipel, brand italiano di abbigliamento che dà lavoro a 1.740 persone, considerando insieme i 170 punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale, sedi amministrative e magazzini.
Al termine di 12 mesi di trattativa tra la direzione dell'azienda di proprietà del fondo californiano Oaktree e le segreterie di Filcams, Fisascat e Uiltucs, si è giunti a un accordo esclusivamente normativo, che valorizza capitoli quali diritti sindacali, salute e sicurezza, responsabilità sociale nei processi di terziarizzazione, welfare e banca delle ore. Il tutto in uno scenario che vede da tempo circolare voci su un’imminente cessione della catena da parte dell'attuale proprietà che rilevò Conbipel nel 2007 dalla famiglia Massa, pagandola 200 milioni. Entrando nello specifico, con il nuovo accordo di secondo livello si rafforzano le relazioni sindacali già consolidate con il protocollo siglato dalle parti negli anni scorsi, prevedendo un sistema di rappresentanza regionale dei lavoratori in aggiunta alle rappresentanze sindacali unitarie e aziendali nominate nelle unità produttive e nei comuni con almeno 16 dipendenti. Ammontano complessivamente a 12 le ore annuali retribuite per lo svolgimento delle assemblee sindacali. In tema di orario di lavoro verrà introdotta la programmazione in base a cicli plurisettimanali (di norma quattro settimane) così da agevolare la rotazione del personale. La copertura dei turni nelle giornate di apertura domenicale e festiva sarà basata sui principi di volontarietà e rotazione. I lavoratori potranno scegliere di accantonare le ore lavorate nella banca delle ore aziendale. Le ore accreditate in banca delle ore potranno essere inoltre fruite senza preavviso anche per i permessi retribuiti previsti dal capitolo dedicato al welfare che riconosce 16 ore per lo svolgimento di cure familiari e per visite mediche. L'intesa in- troduce norme innovative di sostegno alla maternità e alla paternità, con il godimento di ulteriori 12 mesi di aspettativa non retribuita oltre il periodo di astensione facoltativa. La trasformazione del rapporto di lavoro da full time a part time sarà possibile fino al doppio dei limiti percentuali previsti dalla legislazione vigente. I dipendenti potranno fare richiesta di un turno utile per l’inserimento del bambino all'asilo nido per un periodo massimo di due settimane. Sulla malattia, l'intesa interviene con un riconoscimento economico per le spese sostenute dai dipendenti per malattie oncologiche. «Un accordo innovativo – secondo Elena Maria Vanelli di Fisascat - che risponde alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici che in questa azienda sono oltre l'80% della forza lavoro e per le quali l'intesa interviene con forti strumenti per la conciliazione vita lavoro».