Lusso accessibile: ricavi in salita
I r isultati di Harmont&Blaine, PT01 e Piquadro
I risultati dei primi nove mesi del 2016 di Cover50 (pantaloni PT01) e di Harmont&Blaine (casualwear) e quelli dei primi sei mesi di Piquadro (pelletteria di design) confermano una delle tendenze del mercato, che sta premiando il segmento del “lusso accessibile” o anche “premium”, in tutte le categorie, dall’abbigliamento ai gioielli.
Cover50, quotata alla Borsa di Milano come Piquadro, ha chiuso il periodo gennaio-settembre con fatturato in crescita del 2,3% a 22,59 milioni e un ebitda sui ricavi del 28,7%. Per l’intero anno la stima è di una crescita del 2% a 25,2 milioni e di un fatturato di quasi un milione per PT Usa, la società americana avviata nel 2016 e che ha al suo attivo una sola campagna vendite.
Bene anche Piquadro, che ha chiuso i primi sei mesi dell’eserci- zio 2016-2017 (che si chiuderà il 31 marzo del prossimo anno) con ricavi per 34,2 milioni (+3,1% sullo stesso periodo del 2015-2016) e indici di redditività in crescita a doppia cifra: l’ebitda è stato di 5,5 milioni (+19,4%), l’ebit di 4 milioni (+20,9%) e l’utile netto consolidato di 2,66 milioni (+18%).
Harmont&Blaine non sarebbe tenuta a pubblicare dati trimestrali, ma lo fa anche per rafforzare il percorso verso la quotazione, obiettivo di medio termine. Nei primi nove mesi il marchio del bassotto, specializzato in abbigliamento casualwear per uomo, donna e bambino, fondato da Domenico Menniti, oggi presidente, ha raggiunto un fatturato 63,6 milioni di euro, in crescita del 7% sul 2015. Positiva inoltre la marginalità: l’ebitda è stato di 7,8 milioni (+65,5% rispetto al 2015). L’indice – si legge in una nota – sarebbe stato, al netto di costi non ricorrenti, ancora più alto: 9,2 milioni.
Mentre Cover50, con i marchi PT01, PT05, PT01 Woman e PT Bremuda, si affida per ora soprattutto al canale wholesale, co- struendo progetti speciali con diversi retailer, Piquadro e Harmont&Blaine hanno investito molto nella rete di negozi monomarca, che continua a crescere a ritmi più sostenuti rispetto al canale wholesale (multimarca).
Nel caso di Piquadro, i ricavi dei Dos (negozi a gestione diretta) e dell’e-commerce – che insieme assorbono però poco più del 40% del fatturato totale – sono cresciuti rispettivamente del 16,5% e del 37,2%. Stesso trend per Harmont&Blaine: nei primi nove mesi il retail diretto è salito del 9,8% attestandosi a 40,5 milioni.