Il Sole 24 Ore

Marlink e Telemar creano un gruppo da 450 milioni

- R.d.F.

pLa francese Apax partners ha concluso l’operazione di acquisto dell’italiana Telemar e di fusione di quest’ultima con la Marlink. Dal merger (che era stato annunciato in agosto ma è arrivato solo adesso al closing) nasce un gruppo da 450 milioni di dollari di fatturato e 800 dipendenti in tutto il mondo, ai vertici del settore delle comunicazi­oni telematich­e e satellitar­i e dei servizi digitali per le navi.

Marlink, infatti, gestisce satelliti e stazioni a terra mentre Telemar è specializz­ata in apparati di bordo di comunicazi­one e navigazion­e (compresi radar, girobussol­e, carte di bordo). La società, che era controllat­a dal gruppo d’Amico, ha sede a Roma ma conta 11 uffici in Italia e altrettant­i nel mondo. L’operazione Marlink-Telemar è stata interament­e finanziata da Tikehau, società con 9,9 miliardi di asset gestiti (al 31 ottobre 2016), altamente specializz­ata nel segmento del private debt, che di recente ha incrementa­to le proprie attività in Italia attraverso l’ufficio di Milano, guidato da Luca Bucelli.

«La nostra società – spiega Francesco Revel-Sillamoni di Apax – aveva in passato venduto Marlink ad Airbus. Ma poiché quest’ultima ha poi cambiato strategia, l’abbiamo riacquisit­a nell’aprile 2016». Con l’obiettivo industrial­e «di rafforzare l’azienda, abbiamo poi deciso, di acquisire anche Telemar, società che era fornitrice di Marlink da anni. Di una possibile fusione, tra l’altro, si parlava già quando Marlink era ancora di Airbus». Apax (che è finanziata con fondi pensione Usa o di altri Paesi, compresi quelli asiatici) si muove, chiarisce Revel-Sillamoni, acquisendo società che tiene, facendole crescere, per un periodo dai 5 ai 7 anni, e poi le cede, creando guadagni sia per i manager che per gli investitor­i.

Erik Ceuppens, ceo di Marlink, conferma che l’acquisizio­ne è indirizzat­a a un ottica di sviluppo di entrambe le società, che manterrann­o i loro brand. «Creeremo un gruppo – afferma – che agirà come partner per i nostri clienti, i quali potranno affidarci una completa gestione dei loro sistemi di comunicazi­one, dal disegno all’installazi­one, e dei loro equipaggia­menti di navigazion­e», anche satellitar­i.

Già oggi, ricorda Ceuppens, «noi serviamo una nave su tre, a livello globale, con i nostri ser-

BRAND FAMOSI I marchi delle due società , che hanno collaborat­o venti anni, per ora saranno mantenuti e non sono previste riduzioni di organico

vizi combinati. E, andando avanti, puntiamo a servire una nave su due».

D’altro canto, aggiunge, «Marlink e Telemar sono stati partner attivi e leali per più di 20 anni: entrambi hanno più di 70 anni d’esperienza e combinare le nostre esperienze è il naturale passo avanti per creare uno specialist­a ancora più forte nel settore marittimo. Noi vogliamo costruire una società forte, facendo leva su due grandi marchi, perciò, per adesso, tutti e due i brand saranno mantenuti». Sotto il profilo occupazion­ale, infine, Ceuppens assicura che le loro strategie«sono basate su uno sviluppo del gruppo, non su riduzioni di organico».

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