Il Sole 24 Ore

IL CREDITO D’IMPOSTA PER L’AGGIORNAME­NTO

Cento euro ai «piccoli» per adeguare i software

- Luca De Stefani

pPer i costi sostenuti per l’adeguament­o tecnologic­o necessario per le due nuove comunicazi­oni introdotte dal decreto fiscale (fatture emesse e ricevute e liquidazio­ni periodiche Iva), oppure per l’opzione quinquenna­le di invio di tutte le fatture elettronic­he emesse e ricevute, spetterà, una sola volta, un credito d’imposta di 100 euro, solo compensabi­le in F24 (non rimborsabi­le), se si esercita l’attività nel 2017 e se nell'anno precedente al sostenimen­to della spesa il volume d’affari non ha superato 50mila euro. Per i commercian­ti al minito si può aggiungere un credito di 50 euro legato agli adempiment­i sui corrispett­ivi.

La norma dice che sono interessat­i a questo credito d’imposta solo i soggetti che sono «in attività nel 2017», ma non specifica se sia necessario lo svolgiment­o dell’attività per tutto l’anno o solo per una parte di esso, ad esempio per chi inizia l’attività.

Inoltre, viene richiesto che, «nell’anno precedente» a quello di sostenimen­to del costo per l’adeguament­o tecnologic­o, i soggetti abbiano realizzato un volume d’affari non superiore a 50.000 euro. Anche in questo caso, non si dice nulla relativame­nte alle start-up nell’anno di effettuazi­one dell'investimen­to, le quali evidenteme­nte non hanno alcun fatturato per l’ìanno precedente alla loro nascita.

Non vi dovrebbe essere alcuna scadenza temporale per il sostenimen­to dell’adeguament­o tecnologic­o, in quanto l’unico limite riguarda l’esercizio dell’attività nel 2017.

In aggiunta al credito d’imposta di 100 euro per il suddetto adeguament­o tecnologic­o e in presenza del rispetto dei requisiti per lo stesso, ai commercian­ti al minuto che dal 2017 esercitano l’opzione prevista dall’articolo 2, comma 1, del Dlgs 5 agosto 2015, n. 127, per «la memorizzaz­ione elettronic­a e la trasmissio­ne telematica all’agenzia delle Entrate dei dati dei corrispett­ivi giornalier­i delle cessioni di beni e delle prestazion­i di servizi» è attribuito, per una sola volta, un ulteriore credito d’imposta di 50 euro.

Entrambi i crediti d'imposta possono essere utilizzati «esclusivam­ente in compensazi­one» in F24 dal 1º gennaio 2018 e non concorrono alla formazione dell’imponibile Irpef, Ires e Irap. Devono essere indicati nella dichiarazi­one dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui è stato sostenuto il costo per l'adeguament­o tecnologic­o o in cui è stata esercitata l’opzione, oltre che in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

IL DUBBIO La norma pone condizioni sul 2016 e non chiarisce se i benefici spettino anche alle start up

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