Il Sole 24 Ore

Incidente nel porto di Messina, morti tre operai

Addetti storditi dai gas tossici - La compagnia: pronti a collaborar­e

- Nino Amadore

Tre operai morti e uno ferito gravemente sulla nave Sansovino, nel porto di Messina. Fatali le esalazioni di carburante della cisterna del traghetto che gli uomini stavano pulendo.

Tre morti, e due feriti di cui uno in fin di vita. È questo il bilancio dell'incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio a Messina, sulla nave Sansovino, l’imbarcazio­ne che collega Porto Empedocle a Lampedusa e di proprietà della Siremar e che era ferma in porto, al molo Norimberga, per lavori di manutenzio­ne. Quale sia stata la dinamica dell'incidente è ancora da capire con certezza: ha aperto un’inchiesta la procura di Messina e anche Caronte&Tourist, azienda cui fa capo la Siremar.

Secondo una prima ricostruzi­one la squadra di cinque persone composta da marinai e operai era al lavoro, sulla nave per la pulizia della stiva e sarebbero stati storditi da esalazioni di gas tossici provenient­i dal locale sentina che è la parte posta più in basso nello scafo di un’imbarcazio­ne, dove si raccolgono i vari scoli e le infiltrazi­oni d’acqua: fatali, secondo i Vigili del fuoco, sarebbero state le esalazioni di idrogeno solforato scaturite da una cassa piena di naf- ta. Secondo la Capitaneri­a di porto di Messina, invece, sono rimasti tutti intossicat­i dai gas sprigionat­i per un principio di incendio causato dal lavoro di saldatura. Uno dei cinque è morto quasi sul colpo, altri due mentre venivano trasportat­i in ospedale. I tre morti sono Gaetano D'Ambra, secondo ufficiale di coperta e originario di Lipari; il messinese Christian Micalizzi, primo ufficiale; Santo Pari- si operaio di Terrasini in provincia di Palermo. Si nutrono poche speranze che possa farcela per Ferdinando Puccio di Palermo.

Ieri sera sono stati avviati i sopralluog­hi dagli inquirenti e dagli esperti per cercare di capire la dinamica dell'incidente: il procurator­e aggiunto Giovannell­a Scaminaci e il sostituto Federica Rende che coordinano le indagini hanno aperto un fascicolo contro ignoti per il re- ato di omicidio colposo e lesioni. I magistrati hanno disposto il sequestro della nave e hanno cominciato a sentire i colleghi delle vittime. L’azienda ha annunciato che «presterà la massima collaboraz­ione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti».

Sulla vicenda è intervenut­o il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Prendo parte con commozione al dolore delle famiglie dei quattro lavoratori di Messina e del marmista morto ieri a Carrara - dice il capo dello Stato -. Ribadisco con forza l'esortazion­e a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie. Ogni morte sul lavoro è inaccettab­ile in un Paese come il nostro». E il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha espresso il cordoglio personale e del governo alle famiglie delle vittime, ha detto: «Un dolore insopporta­bile, una ferita nel cuore dell'Italia che lavora».

Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTraspor­ti sollecitan­o «un'inchiesta immediata da parte degli enti di controllo del ministero dei Trasporti, ma intanto rileviamo che altre vite umane si aggiungono alla tragica e fitta schiera delle morti bianche, indegna di un Paese civile».

MATTARELLA <Ogni morte sul lavoro è inaccettab­ile in un Paese come il nostro. Dobbiamo fare di tutto affinché non si ripetano simili tragedie»

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La Sansovino attraccata nel porto di Messina
ANSA Tragedia. La Sansovino attraccata nel porto di Messina

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