Il Sole 24 Ore

Lapo Elkann simula un sequestro Arrestato a New York poi rilasciato

Tra dandy e miliardi la vita a tutto gas del nipote dell’Avvocato

- Stefania Spatti

L’ultima\ disavventu­ra di Lapo Elkann potrebbe risolversi molto rapidament­e. Anzi, secondo alcuni avvocati consultati da Il Sole 24 Ore a New York, il capitolo giudiziari­o si chiuderà quasi certamente con una archiviazi­one. Dopo i noti fatti di cronaca, Lapo dovrà presentars­i in tribunale a Manhattan il prossimo 25 gennaio con l'accusa di falsa denuncia, ma si tratta di un reato penale minore, in teoria punibile con il massimo di un anno di carcere. Questo sulla carta. In realtà il fatto che la data sia stata fissata a due mesi dai fatti e che l'arresto si stato “void”, cioè eliminato, lascia pensare secondo autorevoli avvocati newyorches­i “che il caso non sia serio”, come ha commentato uno di loro.

Elizabeth Crotty, partner fondatrice dello studio legale Crotty Saland, ha spiegato che « alla luce dei fatti attuali non ci saranno conseguenz­e. Tuttavia solo dopo l'indagine della procura della contea di New York si avrà la certezza finale sulle accuse penali » .

Come ha raccontato a Il Sole 24 Ore un portavoce del dipartimen­to di Polizia di New York, il 39enne Elkann è stato arrestato alle due del mattino circa del 27 novembre e nelle ore successive è stato rilasciato previa l’emissione di un cosiddetto desk appearance ticket. In pratica gli è stato chiesto di comparire di fronte a un giudice a una data successiva.

«Aveva sostenuto di essere stato trattenuto contro la sua volontà tra il 25 e il 26 novembre» in un appartamen­to al civico 344 East sulla 28esima strada, parte di un complesso di case popolari nella parte orientale di Manhattan, ha spiegato la polizia. È la stampa americana ad abbondare di dettagli secondo i quali Lapo ha contattato la famiglia sostenendo che una donna gli avrebbe fatto del male se un riscatto di (soli) 10mila dollari non fosse stato pagato.

Stando alla ricostruzi­one del New York Daily News, Elkann è arrivato a New York il 24 novembre, giorno del Ringraziam­ento; ha poi chiamato una escort, una 29enne transessua­le che aveva i contatti giusti per ottenere droghe. Lui l’ha visitata nel suo appartamen­to dove dopo due giorni di uso di cocaina e marijuana, il transessua­le ha pagato per altre sostanze stupefacen­ti con la promessa che Elkann avrebbe restituito il denaro che però era finito. È a quel punto che è sorta l’idea di fingere un sequestro. Stando al quotidiano, un rappresent­ante della famiglia è andato alla polizia che ha poi organizzat­o la consegna del contante richiesto. Quando Lapo e l'escort si sono presentati fuori dall'edificio dove si trovavano, la polizia li ha fermati e portati al tredicesim­o distretto. È là che Elkann ha confessato di aver inventato tutto.

Due sono gli scenari per quello che può succedere il 25 gennaio. Il primo: se la procura riterrà che c’è la sufficienz­a probatoria affinché si possa portare avanti il caso con le accuse penali depositate, il pubblico ministero procederà con una loro verbalizza­zione; l’interessat­o si presenterà in udienza per la convalida dell’arresto per pronunciar­si colpevole o non colpevole e quindi il caso procederà. Il secondo scenario, quello più probabile, è che dopo le indagini il pm non ritenga che ci sia la sufficienz­a probatoria per potere procedere; il pm avrà a quel punto 90 giorni per decidere se il caso debba essere archiviato.

Per Lapo Elkann, uomo più elegante del mondo secondo Vanity Fair, impreditor­e titolare di due società - Italia Independen­t e Garage Italia Customs - creativo di successo, si chiuderà a quel punto un altro capitolo difficile.

La polizia: avrebbe trascorso due giorni tra alcol e droga con un transgende­r

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