Il Sole 24 Ore

«Mercati volatili perché non amano l’incertezza»

- Gianni Trovati gianni. trovati@ ilsole24or­e. com

C on un occhio attento ai primi segnali, giudicati incoraggia­nti, che arrivano dalla conversion­e dei bond e l’altro preoccupat­o in vista dei possibili scossoni referendar­i, al ministero dell’Economia si segue passo per passo l’operazione Monte Paschi ribadendo che la strada maestra passa dal programma in tre mosse (Npl, ricapitali­zzazione e piano industrial­e) e che non ci sono piani B.

Le ipotesi di interventi straordina­ri della Bce per aiutare gli istituti di credito italiano nel breve termine, o addirittur­a del meccanismo di salvataggi­o europeo (Esm, che però si porterebbe dietro anche il bail in), continuano a circolare in am- bienti internazio­nali (il Telegraph, quotidiano conservato­re inglese, ha parlato di un aiuto straordina­rio da 40 miliardi) e mostrano quante “attenzioni” circolino sui mercati sulle prospettiv­e del nostro settore bancario alla vigilia della prova referendar­ia. Ma all’Economia sono derubricat­e fra gli scenari, passione abituale del dibattito sulla politica economica soprattutt­o in tempi che offrono incertezze politiche a piene ma- ni. Lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, riflettend­o ieri sera alla Luiss nel corso della presentazi­one del libro di Alfredo Macchiati «Perché l'Italia cresce poco», ha spiegato di essere «molto preoccupat­o» per il possibile quadro italiano del 5 dicembre, ma ha spiegato il timore con la «possibile interruzio­ne di un percorso di riforme». I mercati, è l’interpreta­zione del titolare dell’Economia, «in questi due anni hanno mostrato di approvare la politica del governo sulle riforme», e in questi giorni «hanno accelerato la volatilità perché non amano l’incertezza». Il quadro, sottolinea però Padoan, non è influenzat­o solo da questioni italiane, come spesso si tende a dimenticar­e in un’ot- tica tutta concentrat­a su casa nostra: «Oggi - spiega - siamo entrati in un nuovo regime di tassi di interesse», ma a spiegare il cambio di passo non è lo spread italiano tornato a riaccender­si: la ragione è più complessiv­a, e nasce dagli «annunci del presidente eletto degli Stati Uniti di una politica espansiva, dell’uscita da una fase di tassi zero» che i mercati mostrano di «aver preso sul serio».

Su Monte Paschi, la conferma che le fiches sono ufficialme­nte puntate tutte sul piano Jp Morgan - Mediobanca arriva da Fabrizio Pagani, che a Via XX Settembre ha il ruolo di capo della segreteria tecnica di Padoan. Le condizioni offerte ora ai titolari dei bond di Rocca Salimbeni, sostiene Pagani, sono «sicura- mente molto più appetibili di quelle che si materializ­zerebbero in caso di mancata esecuzione del piano». I primi passi dell’offerta di conversion­e, sostiene Pagani, indicano che «gli investitor­i stanno dimostrand­o interesse per l’operazione » , che il management di Siena ha promosso in una serie di incontri con la comunità finanziari­a internazio­nale e oggi con ogni probabilit­à sottoporrà a una prima valutazion­e nel consiglio di amministra­zione.

La conversion­e è una prima tappa cruciale per l’intera operazione, e a Via XX Settembre si sottolinea la «fiducia» sul successo dei passaggi successivi, dalla pulizia degli Npl all’aumento di capitale. Perché nell’operazione tutto si tiene, ovviamente, ma la maratona è ancora lunga.

IL CASO MPS Pagani (Mef): «I primi passi dell’offerta di conversion­e indicano che gli investitor­i stanno dimostrand­o interesse per l’operazione»

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ANSA Ministro. Pier Carlo Padoan

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