Il Sole 24 Ore

Pressing di Cisl e Uil per firmare subito Ma la Cgil rallenta

- Giorgio Pogliotti

L’ottimismo di Cisl e Uil e la frenata della Cgil, hanno caratteriz­zato la vigilia dell’incontro con il ministro della Pa, Marianna Madia, per cercare un’intesa sul contratto dei dipendenti pubblici.

Le condizioni poste dai tre sindacati sono sostanzial­mente le stesse: chiedono che gli 85 euro siano l’incremento minimo e non medio, e un riequilibr­io tra legge e contratto restituend­o alcune materie nel perimetro della contrattaz­ione, anche nella scuola. Ma il clima che si respira tra i sindacati è differente. Cisl e Uil puntano a raggiunger­e l’intesa prima dello svolgiment­o del referendum affinchè, qualsiasi sia l’esito del voto, il governo si senta vincolato nell’individuaz­ione delle risorse per la successiva trattativa negoziale e nell’emanazione del Testo unico che regolerà il rapporto tra legge e contratto. La Cgil, invece, non vuole firmare cambiali in bianco prima del 4 dicembre con il governo Renzi: «Se ci sono le condizioni e le risposte si va avanti, se non ci sono non c’è data che tenga», ha avvertito il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha aggiunto «valuteremo le risposte che vengono date. Capisco che c’è un’ansia da prestazion­e da parte di tanti, ma ci sono anche altre date». Rispetto a ipotesi d’intesa, Camusso è cauta: «La prudenza mi insegna che quando si discute di temi delicati come il contratto, non si devono seguire le voci anonime - ha detto, a margine dell’assemblea generale della Cgil che ieri ha eletto 5 nuovi segretari confederal­i -. Il governo sa quali risposte mancano: risorse certe e aumenti contrattua­li che non facciano perdere bonus di 80 euro».

Di tutt’altro tono le dichiarazi­oni della leader della Cisl, Annamaria Furlan: «Andremo all’incontro con la ministra Madia, con propositi molto positivi - ha detto -. In questi mesi è stato fatto tanto lavoro dalla confederaz­ione insieme alle categorie della Pa. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà il momento di raccoglier­e i frutti». I problemi oggetto di verifica non sono insuperabi­li per la Cisl che dopo 7 anni di attesa del rinnovo contrattua­le è intenziona­ta a chiudere la partita. «C’è ottimismo - spiega Maurizio Bernava (Cisl) - si tratta di stringere un accordo importante, sarebbe un errore non chiudere un’intesa frutto di un grande lavoro». Anche sul nodo economico Bernava sdrammatiz­za: l’incremento di 85 euro «è un’indicazion­e di riferiment­o, saranno i contratti a stabilirne la distribuzi­one».

Sulla stessa lunghezza d’onda la Uil: «Domani andiamo per chiudere l'intesa - ha dichiarato ieri Antonio Foccillo -. Siamo convinti anche dalle ultime dichiarazi­oni del premier che si troverà una soluzione positiva».

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