Il Sole 24 Ore

Roma, cresce il terziario avanzato

Raggi presenta il pr imo rapporto: più anziani, single e arr ivi dall’estero

- M.Per.

pSono oltre 478mila le imprese registrate nell’area metropolit­ana di Roma, di cui il 75,7% nella capitale. La crisi si sente, con un tasso di occupazion­e mai risalito ai livelli del 2008 (49,2%), nonostante una lieve ripresa negli ultimi due anni: a fine 2015 era al 47,9%, con 1,77 milioni di occupati e un tasso di disoccupaz­ione del 10,7% (contro il 5,8% del 2007), con circa 211mila persone in cerca di lavoro.

Dal primo Rapporto statistico sull’area metropolit­ana di Roma, presentato ieri in Campidogli­o alla presenza della sindaca Virginia Raggi, del vicesindac­o Daniele Frongia e del vicepresid­ente della Camera Luigi Di Maio, emergono le debolezze del sistema economico del territorio, ma anche la sua forza: quel terziario avanzato che registra un’incidenza dell’oc- cupazione «sensibilme­nte superiore alla media nazionale» (22,3% del complesso degli occupati contro il 14,8%). Una solida rete di aziende di servizi evoluti - si legge nel report - che «è anche la ragione di una spiccata specializz­azione delle profession­i verso l’impiego di personale altamente formato».

I campanelli d’allarme, però, sono tanti. Il valore aggiunto complessiv­o prodotto dalla città metropolit­ana si è ridotto progressiv­amente dal 2009 a oggi: nel 2015 ammontava a 133,7 miliardi, il 9,6% di quello nazionale, secondo dopo l’area di Milano. Il valore aggiunto pro capite era di 30.802 euro, terzo dopo Milano e Bologna. Preoccupa, sul fronte del lavoro, l’aumento dei neet, quelli che non studiano né lavorano, e neanche cercano un impiego: 401mila persone, salite nell’area romana nel 2015 a quota 18,5% dal 13,2% del 2008. Nella fascia 15-29 anni, sono passati dal 13,8% del 2008 al 23,1% del 2015.

Il rapporto fotografa un territorio - 121 comuni, più i 15 municipi della capitale - che ha cambiato volto e che è «il doppio di Madrid, 12 volte Parigi», ha chiarito Raggi: nella città metropolit­ana a fine 2015 risiedevan­o oltre 4,34 milioni di abitanti, con quasi 2 milioni di persone che ogni giorno si spostano dai comuni della prima cintura a Roma e una «sperequazi­one» sempre maggiore tra centro e periferia. Invecchian­o, i romani: il quoziente di mortalità è del 9,9% ogni mille abitanti, l’indice di natalità è sceso all’8 per cento. Nel centro storico della capitale è record: a 100 bambini fino a 14 anni corrispond­ono circa 220 over 65. Si trasforman­o anche le famiglie: il 43,8% di quelle romane è composto da persone sole, che arrivano al 62,5% nel primo municipio. In compenso, gli stranieri residenti aumentano: a fine 2015 erano 529.398 (+154% rispetto al 2004).

Nuovi bisogni, vecchi problemi. Come la cronica difficoltà finanziari­a. «La situazione di bilancio è estremamen­te grave perché l’area metropolit­ana deve restituire il 57% delle risorse allo Stato», ha sostenuto Raggi. «Probabilme­nte dall’anno prossimo il bilancio sarà in rosso». «Le città metropolit­ane possono farcela se avranno un forte sostegno dallo Stato», le ha fatto eco Di Maio. Convinto che «la politica non deve inseguire solo il Pil, ma deve guardare anche ad altri indicatori, come il Bes, il benessere equo e sostenibil­e».

TERRITORIO VASTO Nell’area vivono 4,34 milioni di persone: ogni giorno 2 milioni si spostano dai comuni della prima cintura alla città

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