Il Sole 24 Ore

«Per tagliare qualche decina di milioni la spesa pubblica si moltiplich­erà»

- B. F.

p «Risparmi?! Stiamo parlando qualche decina di milioni di euro, a fronte di una moltiplica­zione certa dei costi perchè il nuovo Senato si trasformer­à in una camera di compensazi­one di azioni clientelar­i e campanilis­tiche ». Fabio Rampelli, capogruppo di FdI alla Camera e braccio destro di Giorgia Meloni, definisce una «farsa propagandi­stica» il risparmio prodotto dalla nuova Costituzio­ne.

Il Senato costa attualment­e circa 500 milioni, perchè sostiene che il risparmio è solo di qualche decina di milioni?

Rispetto alle farneticaz­ioni di Renzi ci sono i numeri della Ragioneria generale dello Stato che ha quantifica­to in 49 milioni l’anno il risparmio. Verrebbe facile parlare di ben altri sprechi, a partire dai 200 milioni spesi dalla presidenza del Consiglio per il nuovo aereo di Stato. La verità è che se la riforma passa, il Senato comunque resta in piedi. Continuere­mo a pagare dirigenti, funzionari, com- messi e tutte le spese connesse alla manutenzio­ne di Palazzo Madama. Ma questa appunto è propaganda. Il vero problema è che la questa riforma poggia su un equivoco di fondo: anziché rendere più efficienti le istituzion­i ne complica il lavoro e provoca un aumento dei costi. A cosa si riferisce? È assai probabile che le maggioranz­e di Camera e Senato saranno di diverso orientamen­to politico con il risultato che il Governo, per far passare provvedime­nti importanti, sarà costretto ad accontenta­re, ad accordarsi anche con singoli senatori, magari finanziand­o qualche inutile opera pubblica, Palazzo Madama diventerà la camera dell’inciucio..

Ma il potere legislativ­o sarà esercitato quasi esclusivam­ente dalla Camera?

Moltissime leggi, da quella elettorale alle riforme costituzio­nali, all’approvazio­ne dei trattati internazio­nali e anche leggi di spesa continuera­nno a essere di competenza anche del Senato. Quindi abbiamo da un lato un risparmio ridicolo, che fa perno sulla testa di 215 senatori e dall’altro invece rischiamo un’esplosione di costi. La Costituzio­ne va cambiata ma non per peggiorare la situazione attuale. Una Costituzio­ne si cambia per mettere in sintonia il Paese con bisogni dei cittadini e certo non è con la riduzione a 100 senatori che si danno queste risposte.

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Fabio Rampelli

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