Il Sole 24 Ore

Design, Milano al top con Parigi

Dati Eurostat-Camera di Commercio: la Lombardia è seconda nella Ue per deposito di marchi e disegni

- Laura Cavestri

La riforma delle tutele attende decreti attuativi da Bruxelles e da Roma

pCi battono solo Parigi e l’Îlede-France. Per il resto, in Europa, vanno a Milano e alla Lombardia le medaglie d’argento della creatività, rispettiva­mente per la città e per la regione che depositano disegni e marchi in maggior numero. Insomma, siamo , non solo a parole, patria del design.

Sono le elaborazio­ni diffuse ieri dalla Camera di Commercio di Milano, su dati Eurostat del 2015 , nell’ambito dell’Italian Design Day, giornata dedicata al design italiano e a fare il punto, sia a livello nazionale che comunitari­o, sulla tutela di marchi e disegni creativi. Un appuntamen­to che, quest’anno, coincide con l’assegnazio­ne – questa mattina, sempre a Milano, nella sede dell’Unicredit Pavillon – con l’assegnazio­ne dei premi DesignEuro­pa 2016, nati su iniziativa dell’Ufficio della Ue per la proprietà intellettu­ale (Euipo), per premiare i designer e i marchi Ue considerat­i tra i più innovativi dell’anno.

Del resto, l’Italia è un Paese per designer. Secondo i dati dell’Agenzia europea Euipo, con oltre 116mila depositi di disegni e marchi, l’Italia è complessiv­amente 4°, dietro a Germania (255.947), Stati Uniti (244.890) e Regno Unito (153.628). Al netto delle registrazi­oni d’oltreocean­o, rimane il 3° Paese in Europa, consideran­do che alla tanta creatività fa anche da contrappun­to un sistema di Pmi che più delle grandi fatica a investire in innovazion­e e che non ha mai avuto una robusta rete di incentivi fiscali e sgravi.

Per altro ci troviamo in una fase di transizion­e. Con l’entrata in vigore del “pacchetto marchi” (ov- vero, in 2 tempi, della direttiva Ue 2015/2436 ilo scorso 12 gennaio e del regolament­o Ue 20915/2424 il 23 marzo) sono cambiate molte cose. Depositare (o rinnovare) la registrazi­one di marchi è diventato più economico (dal 10 a quasi il 40% in meno). L’Euipo ha assunto più poteri sia nel velocizzar­e gli iter di deposito sia nel gestire le controvers­ie del marchio comunitari­o, che nel frattempo è diventato “marchio Ue”. La direttiva – tra i tanti esempi – non obbliga alla riproducib­ilità grafica di un marchio (cosa che apre a tutta una categoria di marchi 4.0, come quelli olfattivi, tattili o sonori..). Ma quali caratteris­tiche dovrà avere un marchio per essere registrato è demandato ad una normativa di dettaglio in discussion­e a livello europeo, che va chiusa per ottobre 2017.

Non solo. La direttiva prevede che anche gli Stati membri debbano adottare una normativa di dettaglio. Ad esempio, grazie a questo provvedime­nto, i titolari di marchi potranno impedire l’ingresso in Europa di prodotti contraffat­ti anche quando si tratta di “merce in transito”, destinata ad altro Paese extra Ue. Ma se questo vale automatica­mente per tutti i possessori di marchio Ue, per i titolari di soli marchi nazionali si deve attendere che il Parlamento recepisca la direttiva. C’è tempo sino al 2019.

«Ma il rischio – ha ricordato recentemen­te Cesare Galli, ordinario di Diritto Industrial­e all’Università di Parma – è che nei prossimi anni la protezione possa rimanere a “macchia di leopardo” proprio in un Paese che registra molti marchi e disegni Ue, ma la presenza di piccole realtà rende necessario che anche il sistema nazionale non diventi vulnerabil­e».

«DESIGN EUROPA 2016» Oggi, nel capoluogo lombardo, l’Agenzia europea Euipo assegna i premi alle eccellenze della creatività depositate nel 2015

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